La specie umana? E’ la prima razza senziente dell’Universo Mancano indizi sull’esistenza di altre civiltà tecnologicamente avanzate
Sono sempre più numerosi gli scienziati che ritengono altamente improbabile che la specie umana sia la sola senziente esistente in tutto lo sterminato Universo. In tanti si domandano però il perché, ancora oggi, nessun extra terrestre abbia deciso di mettersi in contatto con noi. Ora, attraverso uno studio pubblicato sulle pagine dell’International Journal of Astrobiology, c’è chi sostiene che il silenzio degli alieni sia dovuto a problemi di natura evoluzionistica. I terrestri, evidenzia Daniel Whitmire, professore dell’Università di Arkansas, potrebbe essere la prima razza senziente dell’Universo o comunque quella tecnologicamente più avanzata. “Insegnando astronomia ai miei studenti – ha spiegato Whitmire – ho detto che l’umanità, secondo le statistiche, dovrebbe essere la più stupida forma di vita intelligente nella Galassia. Siamo entrati nella fase attuale dello sviluppo tecnologico solo un secolo fa, altre civiltà sono potute evolvere per milioni, se non miliardi di anni”.
L’umanità è la prima razza senziente del Cosmo
Secondo il matematico l’assenza di altri esseri intelligenti nell’Universo, e dunque il silenzio più assoluto che ci circonda, è dovuto al fatto che l’umanità è la prima razza senziente del Cosmo o, più semplicemente, che le civiltà tecnologicamente avanzate non vivono a lungo. Il ricercatori ha provato anche a calcolare la frequenza con cui possono apparire le civiltà extraterrestri. Il calcolo, effettuato tenendo in considerazione il “paradosso di Fermi”, stima in circa 500 anni la vita media di una civiltà aliena super tecnologica. Superato questo lasso di tempo le probabilità che la stessa potesse estinguersi sono altissime. Diversamente le superstiti avrebbero dovuto lasciare tracce del loro passaggio, tracce che avremo dovuto rinvenire.
Un possibile scenario alternativo tuttavia esiste
L’umanità è la prima civiltà dell’Universo e nessun’altra, eventualmente venutasi a formare nel Cosmo, ha ancora sviluppato una tecnologia di comunicazione in grado di inviare segnali sulla Terra. Più di mezzo secolo fa, l’astronomo americano Frank Drake ha sviluppato una formula per calcolare il numero delle civiltà nella Galassia, con cui è possibile entrare in contatto, cercando di valutare le probabilità di rilevamento di intelligenza extraterrestre e di vita. Enrico Fermi ha elaborato con un alto grado di probabilità interplanetaria di contatto la formula di Drake e ha formulato la tesi, che ora è conosciuta come il paradosso di Fermi: se la civiltà aliene sono così tante, perché l’umanità non trova alcuna traccia di esse? Questo paradosso gli scienziati hanno cercato di risolverlo in molti modi, il più popolare è l’ipotesi “di un’unica Terra”.da: Redazione Tiscali e foto


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *