Zoo, tutto da rifare: il giudice annulla l’asta .Tutto da rifare per l’aggiudicazione dello zoo di Napoli. La gara che si era tenuta il primo giugno scorso e aveva visto come miglior offerente la società «L’Arca di Noé srl» è stata annullata dal Tribunale. Il futuro dell’azienda, le cui vicende avevano attirato in questi mesi l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, preoccupata per la sorte degli animali da anni ospitati all’interno delle gabbie di Fuorigrotta, passa adesso attraverso una nuova gara. Un’istanza in questo senso, nei giorni scorsi, era stata proposta nell’interesse della società «Osai srl», assegnataria dell’area dove sorge il Giardino zoologico. L’imprenditore Domenico Contessa, al quale fa capo l’«Arca di Noé», annuncia invece ricorso contro questa decisione. Nel suo provvedimento, depositato ieri in cancelleria, il giudice ha incaricato il curatore fallimentare di attivarsi per reperire nel più breve tempo possibile nuove offerte di acquisto. Da questo momento in poi, chi si farà avanti dovrà dimostrare di essere in possesso di alcuni requisiti ben precisi: innanzitutto gli saranno richieste garanzie in ordine alla possibilità di provvedere alla custodia e al sostentamento degli animali; inoltre, dovrà dimostrare di essere nella disponibilità giuridica del terreno sul quale attualmente si trova l’azienda oppure, in caso contrario, di un altro luogo idoneo a svolgere questa attività dove poter icoverare gli animali entro il termine massimo di trenta giorni. La decisione trae origine da quella che il magistrato delegato, Dario Raffone, definisce come la «sopravvenuta nuova situazione» in base alla quale si è resa necessaria una rilettura del quadro complessivo venutosi a creare intorno allo zoo. Riepiloghiamo, allora. Il giudice ricorda che nelle more della definizione del procedimento si è conclusa la procedura sfociata nell’aggiudicazione a una società diversa dall’«Arca di Noé», la «Osai srl» facente capo all’imprenditore Cesare Falchero, dell’area nella quale è compreso anche il terreno dove si trova il Giardino zoologico. Anche la «Osai», nei giorni scorsi, aveva presentato un’offerta per l’acquisto dell’azienda zoo alle stesse condizioni dell’«Arca di Noé». Lo scenario dunque vede in questo momento una società, l’«Arca di Noé», risultata il primo giugno come miglior offerente per l’acquisto, al prezzo di cinquantamila euro, dell’azienda fallita, e una diversa società, appunto l’«Osai», concessionaria del terreno dove si trova l’azienda nell’ambito di un progetto di riqualificazione approvato dall’ente Mostra d’Oltremare, proprietario della zona. Il giudice ricorda poi che non è stato possibile eseguire l’ordinanza esecutiva di sfratto a causa delle difficoltà legate alla sistemazione degli animali e che quindi una occupazione senza titolo del terreno può arrecare all’ente proprietario dell’area danni estremamente rilevanti. Dopo aver considerato tutti questi aspetti della vicenda, il giudice Dario Raffone ha deciso di annullare la gara incaricando il curatore fallimentare di reperire nuove offerte anche attraverso un’inserzione pubblicitaria. Il provvedimento è stato depositato ieri mattina in cancelleria. Nel procedimento la società «Osai» è assistita dall’avvocato Antonio de Notaristefani. Il curatore fallimentare dovrà adesso restituire all’«Arca di Noé» le cauzioni depositate per poter prendere parte alla gara annullata. (Dario Del Porto, Il Mattino)


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *