Vino: usura e collocazione delle botti.
Le incrostazioni cristalline che si formano sulle pareti interne della botte sono costituite da tartaro e non fanno alcun danno, se fossero eccessive si possono eliminare con appositi strumenti sgrumatori.
Non lasciare mai fondi di vino nelle botti. Ma tenerle sempre lavate e solfitate. Se una botte rimane vuota per un lungo periodo, prima di usarla riempirla d’acqua per verificare la tenuta. Se perde, martellare leggermente i cerchi che eventualmente si muovono per stringere le doghe, riempire e lasciare stagnare per qualche giorno. Poi, asciutta e solfitata, potrà essere nuovamente riempita di vino. Un ultimo avvertimento: per chiudere ermeticamente i portelli non usare niente altro che stucco enologico, si eviteranno così rischi di cattivi odori, e sostituire spesso le guarnizioni di gomma.
Le botti vanno collocate lungo una parete ma staccate da essa, appoggiate a supporti che le tengano ben sollevate da terra; è infatti importante poter asciugare e pulire il pavimento sotto la botte. Il metodo più diffuso è quello di costruire, con dei mattoni o piastrini di cemento, quattro colonne alte circa 40-50cm su cui poggiare delle travi di legno, sulle quali porre la botte fermata da cunei di legno. Fare attenzione a posizionarla perfettamente dritta in modo che non si formino al suo interno bolle d’aria, se non esattamente sotto il cocchiume dove si potranno facilmente eliminare con le colmature.

Categorie: Il Contadino

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