Vino: le botti nuove. Consigli e considerazioni.
Quando si acquista una botte bisogna accertarsi dal venditore che sia già stata abbonita, cioè depurata dalle sostanze amare o resinose che sono contenute nel legno, altrimenti bisognerà far da sé. Per l’abbonimento si prepara una soluzione di soda, carbonato sodico, e acqua bollente di pari peso, la si versa nella botte e la si fa scorrere su tutta la superficie interna, facendo rotolare la botte più volte avanti e indietro. Attenzione: non fare rotolare la botte sul pavimento ma su binari di legno, in modo che non si rovinino le doghe.
Aggiungere ancora acqua fino a raggiungere una soluzione al 2-3% e lasciarla nella botte per una settimana, ruotando ogni giorno un po’ la botte. Poi sciacquare più volte(2-3) accuratamente la botte con acqua pulita, lasciare scolare e asciugare capovolta e, rimessa sui basamenti, solfitatare con un disco di zolfo, 1-2 grammi per ettolitro di capacità, che si accende infilandolo nella botte appeso a un fil di ferro o in un brucia-zolfo, e tappare subito.
Il miglior modo per conservare le botti è quello di tenerle piene di vino il più a lungo possibile, il che non è difficile se si fa coincidere l’imbottigliamento di un’annata con il periodo d’immissione nelle botti di rovere del vinodell’annata successiva. Così facendo, le normali pratiche da seguire dopo ogni travaso – risciacquo, sgocciolatura, asciugatura e solforazione – saranno sufficienti a conservare la botte. I cerchi si possono trattare, quando appaiono rugginosi, con olio di lino cotto, normalmente in commercio.
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