ENRICA BATTIFOGLIA, IL MATTINO – Cassini è nell’orbita di Saturno Pasadena. Quattro anni per un viaggio nel tempo che potrebbe portare fino a quattro miliardi e mezzo di anni fa, alla ricerca dei meccanismi che hanno dato origine ai pianeti, all’intero Sistema Solare e alla vita sulla Terra: è quanto ci si aspetta dalla sonda Cassini, giunta nell’orbita di Saturno, e dalla sua compagna di viaggio Huygens, che il prossimo 14 gennaio attraverserà l’atmosfera della più grande luna di Saturno, Titano. Sono state due ore di tensione quelle che hanno preceduto l’ingresso della sonda nell’orbita di Saturno, dopo un volo di tre miliardi e mezzo di chilometri percorsi in 7 anni. Alle 4,36 (ora italiana), sono iniziate le operazioni che hanno consentito a Cassini di passare fra i due anelli esterni del pianeta, e alle 6,30 una esplosione di gioia nel Jet Propulsion Laboratory di Pasadena ha salutato il successo della missione. Catturata dalla forza di gravità di Saturno, la sonda si trova ora all’interno di un laboratorio naturale straordinario di cui, ieri sera, ha inviato sulla Terra le prime immagini. Una sequenza di 61 immagini in bianco e nero che hanno già rivelato nuovi particolari sulla struttura degli anelli considerati un modello in miniatura del disco originario di gas e polvere che circondava il Sole e dal quale quattro miliardi e mezzo di anni fa si è formato il Sistema Solare. Nei prossimi quattro anni di attività previsti per la sonda, gli strumenti raccoglieranno dati utili a comprendere le caratteristiche del campo magnetico e della composizione interna del pianeta per ricostruirne il processo di formazione e per comprendere i meccanismi che regolano il suo sistema di lune e di anelli. «Ma già ci aspetta un’altra sfida importante», ha detto il responsabile dei programmi scientifici dell Agenzia Spaziale Europea (ESA), David Southwood, riferendosi allo sganciamento della sonda Huygens da Cassini previsto per il 25 dicembre, e alla successiva discesa della sonda europea nell’atmosfera di Titano, il 14 gennaio. Cassini rilascerà Huygens durante uno dei 45 incontri ravvicinati con Titano previsti nelle 76 orbite che la sonda percorrerà nel sistema di Saturno nei prossimi quattro anni. «Titano – ha proseguito Southwood è probabilmente la più misteriosa luna del Sistema Solare». C’è una strana relazione, ha aggiunto, fra la sua atmosfera e quella che poteva essere l’atmosfera sulla Terra milioni di anni fa. Titano è infatti l’unica luna del Sistema Solare ad avere un’atmosfera densa (un volta e mezzo più densa di quella terrestre) e ricca di materiale organico. Huygens si prepara ad affrontare la discesa in un mondo freddissimo, ha detto il responsabile del progetto, Jean-Pierre Lebreton. È probabile che al termine della sua caduta attraverso l’atmosfera di Titano si tuffi in un lago di etano e metano. Nella discesa nell’atmosfera i sei strumenti a bordo della sonda raccoglieranno dati sull’atmosfera di Titano, le sue nubi e la sua superficie. Tra gli strumenti ci sono anche microfoni che permetteranno di registrare il suono dei venti di Titano, ha detto Claudio Sollazzo, del direttorato dell’ESA per il supporto tecnico (ESOC). «Registrare suoni su Titano è possibile grazie alla sua atmosfera densa», ha aggiunto. Anche i suoni saranno inviati a Cassini insieme a tutti gli altri dati, nel breve spazio di tre ore previsto per la durata della missione. (Enrica Battifoglia, Il Mattino)


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