Il direttore dell’Istituto di Cibernetica – CNR, Settimo Termini ha il piacere di invitarla all’incontro “L’Italia oltre il declino – Ricerca Scientifica Competitività economica Sviluppo culturale” (Napoli, Palazzo Reale , 2 Aprile 2007)con la partecipazione del ministro per le Innovazioni e le Riforme nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais e del ministro per l’Università e la Ricerca Fabio Mussi.
In allegato il programma e la
brochure illustrativa dell’evento.
Cordiali saluti
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L’Italia è in declino, se non addirittura in decadenza.
Ce lo dicono molti indicatori economici e una costellazione di autorevoli osservatori.
Il sociologo Luciano Gallino ha parlato addirittura di «Italia in frantumi», legando la dissolvenza dell’economia e soprattutto delle garanzie del lavoro all’evoluzione dell’economia mondiale e alla nostra attuale incapacità di trovare una risposta adeguata.
I motivi del declino sono strutturali: abbiamo da tempo abbracciato un modello di «sviluppo senza ricerca» che non è più sostenibile.

E’ per questo che un piccolo gruppo di persone ha sentito la necessità di prendere sul serio alcune idee sulla ricerca scientifica e il suo rapporto con lo sviluppo economico e riflettere in un incontro informale – né conclusivo né esclusivo – su quali possano e debbano essere le caratteristiche di un modello di sviluppo diverso, questa volta centrato sulla ricerca scientifica. Con l’auspicio di ampliare e riavviare questo dibattito e di coinvolgere le istituzioni politiche e scientifiche locali, regionali, e nazionali.

Istituto di Cibernetica “E. Caianiello”. L’Italia è in declino,
se non addirittura in decadenza.
Ce lo dicono molti indicatori economici e una costellazione di autorevoli osservatori. Il sociologo Luciano Gallino ha parlato addirittura di «Italia in
frantumi», legando la dissolvenza dell’economia e soprattutto delle garanzie del lavoro all’evoluzione
dell’economia mondiale e alla nostra attuale incapacità di trovare una risposta adeguata.
I motivi del declino sono strutturali: abbiamo da tempo abbracciato un modello di «sviluppo senza ricerca» che non è più sostenibile. Ma sono anche culturali: da qualche tempo non siamo capaci di porci
all’altezza della sfida. Spesso non ci accorgiamo neppure che è in atto una sfida.
Il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha invitato,a suo tempo, a non lasciarci catturare dalla «retorica
del declino». Interpretiamo l’invito non come un rifiuto dei dati di fatto, ma come un appello a guardare al futuro. A pensare all’«Italia oltre il declino».
Il percorso è uno solo: ribaltare il nostro modello economico e aderire a un modello di sviluppo
attraverso la ricerca. Il che significa ribaltare la «vocazione profonda» delle nostre imprese e modificare in maniera radicale la specializzazione del sistema
produttivo italiano. Insomma, non solo scarpe e divani, ma anche e soprattutto tecnologia di punta.
Di questo processo devono essere attori principali anche le Università, gli Enti di ricerca e tutta la cultura del nostro paese.
È un’impresa titanica. Ma ce la possiamo fare. Solo, però, se agiamo con determinazione e rigore.
L’Italia oltre il declino Ricerca scientifica competitività economica
sviluppo culturale
Napoli, 2 aprile 2007, ore 9.00 – 17.30
Palazzo Reale, Sala “Accoglienza”
Piazza Trieste e Trento, 15
Lo Stato deve intervenire. Ma solo per delineare le strategie per portare l’Italia fuori dal declino e aiutare la formazione di un sistema d’imprese capaci di competere senza rete nei settori di punta dell’economia globale.
Non serve camuffare gli aiuti alle imprese per stimoli all’innovazione. Lo Stato deve evitare finanziamenti a pioggia al sistema produttivo e incentivare
la vera innovazione, che è essenzialmente innovazione di prodotto.
Ma anche il sistema pubblico di ricerca deve fare di più, certo: molto di più. Deve contribuire a
modificare la cultura del paese. Deve rendersi disponibile
a un sistematico ed efficace trasferimento delle
conoscenze dai laboratori alla società. Deve continuare
a conservare gelosamente la propria capacità di competere al meglio al livello internazionale nella ricerca di base. Deve rompere le barriere tra Università,
Enti di ricerca e mondo delle imprese. Deve superare provincialismi e corporativismi.
Ma ci chiediamo e chiediamo a chi sa d’economia se non siano soprattutto le imprese a dover mostrare coraggio. E trovare subito, al proprio interno,
le risorse culturali, umane e finanziarie per cambiare
specializzazione produttiva e per svolgere le attività di ricerca e sviluppo tecnologico. Solo se il sistema produttivo manifesta il desiderio e la capacità di cogliere
la portata della sfida, allora il trasferimento delle conoscenze dai laboratori alle imprese diventa
efficace. Ci chiediamo, infine, cosa la politica ha concretamente
in mente a questo proposito.

Convegno “L’Italia oltre il declino” 2 Aprile Palazzo Reale
istituto_di_cibernetica@cib.na.cnr.it


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