Abbandoni dei cani, arrivano segnali incoraggianti. Ma la ricetta vincente resta la stessa: la sterilizzazione.
di Oscar Grazioli

Vogliamo iniziare l’anno nuovo con qualche buona notizia? Io, pessimista per natura, ce la metto tutta, per una volta. La prima in assoluto è che il bilancio dei cani abbandonati, nel 2010, va fortunatamente in negativo, rispetto al 2009 e agli anni precedenti.
Su 100 canili monitorati dall’AIDAA, l’Associazione di Lorenzo Croce, nel 2010 sono entrati 6984 cani, rispetto agi 8940 del 2009, con una diminuzione complessiva di abbandoni stimabile attorno al 20% su scala annuale.

L’Italia però, ancora una volta, si mostra una pelle d leopardo, in quanto al centro sud (ma soprattutto nel mezzogiorno) l’emergenza randagismo non cede di un’unità, anzi nel Lazio, l’incremento degli abbandoni è stato del 13%, quasi mille soggetti in più. Va beh, prendiamo il dato complessivo e, come ho scritto in premessa, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Sono soprattutto meticci di media taglia che subiscono l’abbandono, mentre i cani “pericolosi” (Pitbull, Amstaff e incroci ad esempio) costituiscono “solo” il 12%.

I primi dati provvisori, che riguardano un quinto del totale dei canili italiani, ha sottolineato il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, “sono sicuramente confortanti ma la guardia non può essere abbassata perché a fronte di una minore entrata di randagi nei canili non possiamo nascondere il preoccupante aumento del fenomeno dei randagi che vivono allo stato brado.
In tutta Italia sono almeno 800.000 i cani randagi liberi a fronte di circa 150.000 cani ospitati nei canili “.

Come ho già scritto fino alla nausea, il problema del randagismo, in un paese con scarsa civiltà nei confronti del benessere animale, si risolve solo con misure drastiche.
Storicamente il popolo italiano è piuttosto indifferente alla carota, mentre risente molto del bastone.
Ora, non vorrei essere tacciato di rigurgiti storici inopportuni (e che non mi appartengono neanche lontanamente), ma è fuor di dubbio che il carattere italiano non è proprio come quello inglese, nel bene e nel male.

Ricordo a Londra i quotidiani lasciati nei “portagiornali” in strada, dove il cittadino ne prende una copia e lascia il suo penny dentro l’apposita cassettina.
Provate a farlo in Italia in un battibaleno non trovate più né i quotidiani, né la cassettina e neanche il portagiornali magari, essendo un popolo spiritoso, un bigliettino con la scritta “Grazie”.

Lecito dunque discutere, come chiede Croce, della sterilizzazione obbligatoria. Riempire in continuazione i canili non ha senso, o meglio, è un ripiego, sul quale imperano interessi mafiosi e delinquenziali.
La vera strada per affrancarsi d questa piaga sociale è chiudere il rubinetto e limitare fortemente le nascite, oltre al potenziamento dell’anagrafe canina tramite il microchip e relative pesanti sanzioni per chi sgarra.
E’ con questa buon notizia che il sottoscritto augura a voi e ai vostri pelosi un felice Anno Nuovo.02 gennaio 2011
da: Tiscali animali


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