Licenziamento a vita per il professore che ammazza i conigli, gli orrori lasciamoli a Dario Argento
di Oscar Grazioli

Qualcuno forse ricorderà la vicenda che si svolse qualche mese fa all’istituto tecnico Molinari di Milano, dove il professore di biologia, Carlo Rando, durante un’esercitazione di laboratorio uccise due conigli in aula a martellate.
Il problema sta nel fatto che il professore, un medico chirurgo non certo sbarbatello, non era solo, ma tutti gli alunni erano in classe ed ebbero modo di assistere a un comportamento ritenuto talmente grave da costringere la presidenza a licenziare il docente.
Durante la trasmissione Mattino Cinque, di pochi giorni orsono, l’insegnante ha tentato di giustificarsi dicendo che aveva intenzione di fare una lezione di anatomia e aveva deciso di usare animali veri al posto di modellini. L’allevatore che gli aveva fornito i conigli però non aveva fatto un buon lavoro e, due di questi, una volta estratti dal congelatore hanno dato segni evidenti di vitalità.
Anziché interrompere la lezione il prof. Rando ha ritenuto opportuno prendere il martello, normalmente usato per appendere i quadri, e calarlo pesantemente più volte sul coppino dei due lagomorfi, nello sconcerto generale.Alcuni studenti hanno accusato malessere e sono stati accompagnati a casa dai genitori, chiamati alla bisogna.
“In quell’aula non è successo nulla di straordinario, è un’aula di laboratorio per esperimenti di tipo biologico e anche di anatomia.
Nelle esercitazioni previste nel corso sono comprese le vivisezioni di animale o le sezioni di parti di animale, che già negli anni precedenti avevamo svolto e nessuno ha mai avuto nulla da ridire”, ha sostenuto Rando“Un atto gravissimo, un reato perché in Italia la vivisezione a scopo didattico non è permessa”.
Così il sottosegretario alla Salute Francesca Martini.
“È stata violata la legge 116 del 1992 che recepisce la normativa Ue per l’utilizzo di animali nella sperimentazione, vietando la vivisezione e consentendo l’utilizzo di animali a fini sperimentali solo se non ci sono alternative ed evitando di arrecare sofferenze”. Mentre nel caso in questione “la cosa ancora più grave è che questa violenza verso due animali è stata compiuta in un’istituzione pubblica, una scuola, un comportamento davvero indecente”.

Sono certo che tra i commentatori di questo mio scritto ci saranno i soliti noti. “Pensa alla fame nel mondo” e loro mangiano capponi a quattro palmenti, “Pensa ai bambini che muoiono di freddo” e loro vanno a fare la vasca con l’ultimo giaccone di piumino firmato.
Beh, dicano quel che hanno voglia, ma nel 2011, quando manichini, ricostruzioni in 3D, filmati a elevatissima risoluzione, modellini figurati e animati sono a disposizioni di ogni insegnante, scene come quella di cui sopra vengano punite con il licenziamento a vita, il ritiro della laurea e l’interdizione di pubblici uffici.
Non vorrei mai trovarmi, in caso d’emergenza, un prof. Rando, che brandisce un bisturi destinato al sottoscritto. Gli orrori lasciamoli a Dario Argento.
14 gennaio 2011
da: Tiscali animali e foto


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