Conclusa da qualche giorno con successo, a Buccino (SA), la seconda edizione del “Corso di Assaggio Olio Vergine di Oliva – 1° livello” promosso da Aprol Campania e finanziato con il contributo della U.E. e dell’Italia Reg. UE 611/2014 e 615/2014. Il corso, tenutosi nella suggestiva cornice dell’Azienda Agrituristica “La Giarla”, ha coinvolto 25 iscritti provenienti da varie parti della provincia ed appartenenti non solo al settore agricolo; strutturato in 35 ore di lezioni teorico-pratiche, con nove appuntamenti di mezza giornata ognuno, è stato affidato a sette validi docenti (Giovanni Pipolo, capo Panel Camera di Commercio di Salerno, Michele Trimarco, capo Panel, assaggiatore professionista, Simona Vitiello, Alberto Martino, Antonio Raimondo, Francesco Aversano, Umberto Comentale) e quattro collaboratori (Pietro Romano, Barbara Alessandro, Marika Valisena e Massimo Ambrosio). Commento unanime dei vari corsisti è stato quello di trovarsi di fronte a degli insegnamenti che hanno superato le loro aspettative, acquisendo nuove conoscenze con contenuti di spessore ed entusiasmanti, al punto da voler dare continuità frequentando i successivi corsi di 2° livello. Dialogando con i docenti viene confermata la grande potenzialità olearia del territorio di Buccino e del circondario, in termini di qualità e quantità, ma vincolata al rigoroso rispetto della filiera produttiva, in cui concorrono in egual misura sia la fase affidata all’agricoltore che la fase di lavorazione affidata al frantoio. Purtroppo, attraverso le lezioni e le degustazioni degli oli campione, traspare che la filiera produttiva presenta qualche anello debole imputabile a entrambe le figure che concorrono alla produzione; quindi, un’alta potenzialità non sfruttata a pieno che, in assenza di un adeguato e mirato marketing, viene penalizzata ulteriormente. L’opportunità formativa di un corso del genere avrebbe dovuto vedere una massiccia partecipazione sopratutto di ristoratori e “addetti ai lavori”, nonché di produttori non professionisti del settore, in un territorio fortemente legato all’economia “dell’oro verde”, in quanto, le capacità acquisite nell’assaggio dell’olio a fine corso, permettono di riconoscere un olio di qualità o di individuare gli eventuali difetti e i fattori che concorrono ad abbassare l’alta potenzialità qualitativa dell’olio prodotto nel territorio, quindi, di poter intervenire di conseguenza. Dal corso, anche uno “scossone” al territorio che dall’olio e dall’eccellente gastronomia abbinati ad alte e altre vocazioni turistiche, può trarre giovamento economico, creando opportunità e arginando l’emorragia di giovani che nell’agricoltura non intravedono concrete “chances” di lavoro. da: Quintino Di Vona di vona internet [divona.internet@libero.it]

Categorie: Olivicoltura

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *