Fucili a riposo. Il Tar del Piemonte ferma la strage dei caprioli.
La recensione di Maurizio Fraissinet.

CAPRIOLI
Il Tar del Piemonte ferma la fucilazione dei caprioli e degli altri ungulati condannati a morte dalla Regione subalpina. Soddisfatti gli animalisti, il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio e il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini. Gli amministratori piemontesi, invece, sottolineano che non è stata presa alcuna decisione di merito da parte della Tar che ha semplicemente chiesto alcuni documenti: entro 15 giorni la Regione dovrà fornire i sei decreti della giunta regionale inerenti agli abbattimenti, la richiesta di parere che inoltrò all’Infs (Istituto nazionale fauna selvatica) e i grafici sulla popolazione di ungulati in Piemonte.
”Il che, come tutti possono comprendere – sostiene l’ assessore regionale Mino Taricco – significa che il Tar non ha al momento ritenuto di poter prendere alcuna decisione su questo ricorso e che quindi non ci sono né vinti né vincitori. Restiamo convinti di aver agito correttamente e nel rispetto delle leggi e questo provvedimento sospensivo non ci preoccupa”.
L’ ordinanza del Tar blocca di fatto la caccia anticipata per l’abbattimento selettivo per tutti gli ungulati e ha costretto una veloce opera d’informazione nelle aree dove i cacciatori sono già all’opera. È pronto intanto lo studio di fattibilità richiesto all’Infs (istituto nazionale di fauna selvatica) dal ministero dell’Ambiente.
Degli oltre 5.000 caprioli da abbattere in Piemonte, un centinaio sono infatti stati destinati ad una sperimentazione, che consisterebbe nel trasferimento in luoghi protetti, anzichè nell’abbattimento. I possibili rifugi sarebbero 18 tra Nord e Centro Italia. Il ricorso accolto dal Tar, esaminato ieri, è quello della Lac (Lega per l’abolizione della caccia) sia nazionale che piemontese, dell’Associazione italiana familiari vittime della caccia, dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) e di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
La decisione è arrivata quando i capi abbattuti sono già 130 nella zona dell’alessandrino da cui erano partite le polemiche, l’ambito 4 e 200 nel cuneese, su un totale di 4.996 capi da abbattere secondo il piano regionale. Il contenzioso era nato i primi di agosto da una provocatoria dichiarazione del critico e assessore alla Cultura di Milano Vittorio Sgarbi. Si era indignato di fronte alla prospettiva dell’ abbattimento selettivo di 600 animali in provincia di Alessandria (poi diventati 500) e aveva proposto che venissero adottati dai bambini.
Eppure nell’alessandrino i caprioli da abbattere sono un numero esiguo, se paragonato ai 50 mila eliminati perché in esubero ogni anno nell’intera Italia del Centro Nord. Gli appelli per il salvataggio dalla morte dei caprioli si sono così moltiplicati e di conseguenza l’ irrigidimento dei cacciatori, additati come crudeli e giunti a proclamare simbolicamente uno sciopero bianco per la caccia selettiva di tutti gli animali, poi sospeso.
(da Tiscali Animali di settembre, nella foto un capriolo al pascolo )

LA RECENSIONE
Lucio Bordignon, 2004 – Gli uccelli della Provincia di Novara. Amministrazione provinciale di Novara ed., Novara.

Ecco il ventottesimo atlante ornitologico provinciale italiano, tra atlanti dei nidificanti e degli svernanti, e l’ottavo che riguarda il Piemonte, tra regionali, provinciali locali e comunali.
Per Lucio Bordignon, instancabile guardiaparco del Monte Fenera e altrettanto instancabile ornitologo, è il quinto atlante che viene pubblicato.
Quello della Provincia di Novara si riferisce sia ai nidificanti che agli svernanti, tratta 64 specie prettamente sedentarie, 44 prettamente estive (e nidificanti) e 31 prettamente invernali. Per ogni specie viene presentata la cartina di distribuzione con quadranti di 4Km di lato ricavati dal reticolo IGM.
L’opera è anche ben curata graficamente.
Maurizio Fraissinet


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