In previsione della V conferenza agricola regionale, il presidente dell’Arga Campania, Francesco Landolfo, ha guidato una folta rappresentanza di colleghi di cui facevano parte il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Ermanno Corsi, il presidente dell’Assostampa Gianni Ambrosino, in una visita alla tenuta “Improsta” di Eboli, acquisita dalla Regione Campania e affidata al Consorzio per la ricerca applicata in agricoltura (CRAA) che lavorerà in sintonia con l’università Federico II, l’Università del Sannio, l’Università di Salerno. Scopo del Consorzio è quello di dare una risposta ad una crescente esigenza di ricerca applicata, sperimentazione espressa dal mondo imprenditoriale del settore agroalimentare. Attualmente sono praticate, nel centro coltivazioni agrarie e foraggiere, allevamento di bufale; attività di ricerca applicata e sperimentazione in conformità a progetti regionali nel campo della frutticoltura, olivicoltura, floricoltura, zootecnia e vivaistica forestale. L’Azienda, un antico casale con edificio vanvitelliano e cappella privata, ha una superficie di 135 ettari dove si svolgono corsi di aggiornamento professionale nei diversi settori agronomici e preparazione di personale tecnico per l’inserimento nel tessuto economico del territorio (casari, vivaisti, assaggiatori); stage per studenti di scuole superiori ed universitari, divulgazione dei risultati della ricerca applicata dell’azienda. Il presidente Francesco Landolfo nel suo intervento ha sottolineato come oggi più che mai ci deve essere un impegno compatto per la difesa dei “sapori antichi” che i “soloni” dell’Ue vogliono massificare negando tipicità e tradizioni che hanno conservato intatto nel tempo processi di lavorazione e di palato. “La Campania Felix, cosi definita dai viaggiatori del Gran Tour, vanta – ha evidenziato Landolfo – oltre alle bellezze naturali, una ricca produzione agricola. I vini vanno sempre più conquistando i mercati internazionali, gli oli extravergine di oliva sono ai primi posti nelle classifiche nazionali. Oltre cento sono le produzioni tipiche, molte hanno ottenuto il riconoscimento relativo alla denominazione di origine protetta (DOP), altre quello relativo all’indicazione geografica protetta (IGP), tra queste il limone di Amalfi, le castagne di Roccamonfina, il torrone di Benevento, il carciofo di Paestum, la carne di bufalo.
“Pur vantando prodotti di primissima qualità – ha rilevato, dal canto suo, l’assessore all’agricoltura Vincenzo Aita – si mangia solo il venti per cento dei prodotti made in Italy, il resto proviene dall’estero o quantomeno sono impiegati semi importati da altri paesi. Parlare di agricoltura significa ripensare al patrimonio storico, economico e culturale delle comunità rurali e produttive; cosi come progettare una nuova economia agricola vuol dire riconoscere la centralità dell’artigianato agroalimentare di qualità, l’enorme ricchezza rappresentata in Europa dai prodotti locali. E’ stata anche l’occasione per anticipare i nomi dei vincitori della seconda edizione del premio Sirena d’Oro in corso a Sorrento, riservato ai migliori oli italiani Dop. Nella sezione “fruttato intenso”, dominio siciliano, con tre aziende di Chiaromonte Gufi: la Villa Ponte, Frantoi Cutrera e Erbesso. Nel “Fruttato Medio”, la cooperativa La Torretta di Battipaglia; nella sezione “Fruttato leggero” l’azienda Le Tore di Vittoria Brancaccio di Sant’Agata sui due golfi. Alle lamentele del prof. Luciano Onesti, presidente del Craa circa la poca visibilità, sulla stampa delle iniziative della regione in campo agricolo ha risposto il presidente Corsi, precisando che mancando un chiaro riferimento presso gli assessorati, le notizie non sempre sono comunicate in tempo utile, alle redazioni dei giornali.(Inviato agli organi di informazione campana e alle Arga italiane)


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