Nella Comunità Montana del Titerno, in provincia di Benevento, l’amante delle bellezze naturali e paesaggistiche e, quindi, dell’ambiente in tutte le sue componenti espressive trova il luogo ideale trovandosi in un panorama di incomparabile bellezza e suggestione, intessuto di storia, tradizioni, cultura, arti e mestieri. L’arte della ceramica, del legno e della pietra vanno per la maggiore. In particolare si ricordano le ceramiche di Cerreto e San Lorenzello. Presenze ceramiste si hanno anche a Cusano Mutri e Faicchio; a Pontelandolfo si lavorano prodotti tessili quali scialli, arazzi, coperte e tappeti. A ponte è diffusa la lavorazione della cera e del marmo. La cucina varia da paese a paese, nello stesso territorio, a volte appena ad un km. di distanza, ed è un fatto che non si verifica in altri luoghi . A Cerreto è celebre la “pigna pasquale” che contiene una gallina imbottita, pasta fatta in casa, curiulì e cavatelli, una frittata di virni, a base di verdura. A Cusano M. i funghi sono l’accompagnamento in tutti i piatti. A Guardia S. la pasta con le fave e a Faicchio i fagioli con la trippa o con le cotiche. A pieetraroja la pasta fatta in casa col sugo di agnello o con salsa d’aglio, olio e noci pestate, carrati, e vari tipi di rustici, strupp’li, crisopelle e canisciuni, che si preparano a Pasqua. A Ponte l’ammugliatiello e la trippa alla pomntese. A Pontelandolfo la polenta cotta sotto la cenere, cacchiarella, come la focacia di mais, r’parrozz’, la focaccia di granone con verdura, mpanata, le interiori di ovino arricchite con animelle di fegato ed altro cotte alla brace, turcinegl. A S.Salvatore T. tagliatelle al sugo, panciacchelle. A S.Lorenzello la stracciatella con ceci e fagioli, verdura con carne di maiale essiccata. San Lupo offre fagioli cucinati in terracotta, pignata, gnocchi col ragù di capra, lagane con fagioli, frittelle di verdure con fiori di zucca e foglie di borragine, un mistoo di verdure e pezzi di pizza di mais fritta o cotta su pietra calda, ‘mbanata. Carmine LaManna è il presidente della Comunità Montana Montedonico Trabucco che raggruppa i comuni di Carbonara di Nola, Visciano, Casamarciano, Liveri, Roccarainola, San paolo Belsito, Tufino e Palma Campania. Ha nominato i cinque assessori che dovranno coadiuvarlo nella guida della comunità che ha sede a Palma Campania. Si spera che con questo nuovo esecutivo si avrà un salto di qualità negli interventi per il territorio. Il territorio del Titerno, in provincia di Benevento, comprende per circa un quinto della sua estensione, basse colline fino a 300 metri di altezza, dove prevalgono la viticoltura, l’ovicoltura, la frutticoltura. Al di sopra di questa quota l’orientamento produttivo prevalente è il cerealicolo-zootecnico. La zona montana è caratterizzata da una parte lussureggiante, ricca di boschi , soprattutto nella zona di Cusano Mutri, e da un’altra più arida, prevalentemente destinata al pascolo. Nel sottobosco si raccolgono funghi di vario tipo come i gallinacci, ovuli, porcini e anche asparagi selvatici e fragoline. Nella zona montana è pure molto diffusa la castanicoltura, soprattutto nei comuni di Cusano Mutri e Faicchio, la varietà più famosa è la nonna. Tipiche della zona sono le castagne del prete: quelle fresche vengono prima sbollentate in acqua e rese turgide (in questo modo si selezionano le migliori) in seguito sono cotte al forno e poi avvolte in coperte di lana per 12-24 ore, conservate in luoghi asciutti e ventilati. Il Titerno è tra le zone più vocate per la viticoltura e, quindi, più intensamente coltivate: i vigneti sono specializzati, condotti con tecniche moderne, la vinificazione ha raggiunto livelli eccellenti. Diversi sono i vini Doc prodotti: il Guardiolo, punta di diamante, a Guardia Sanframondi e a San Lupo; il Solopaca a Cerreto sannita, Faicchio, Guardia Sanframondi, San Lorenzello, san salvatore Telesino,; il Taburno a Ponte. Per la produzione dell’olio c’è l’Ortice, doc del Sannio. La frutticoltura si basa sul melo in prevalenza con l’annurca. Poi ci sono qualità autoctone, come la Cusunara, la mela del pozzo, la falsa mela annurca detta Cerreta. La zootecnia è il settore portante per i comuni più montani e fonte prevalente di reddito per quelle popolazioni. Diffusi gli allevamenti di bovini, ovini e sia pure in misura minore, caprini. Il comune di Petraroja si oncentra sull’allevamento di carne della razza Frisona a stabulazione fissa, il latte invece viene da Cusano M., Cerreto, San Lorenzello, Faicchio. A Petraroja ci sono allevamenti di ovini e suini in buona quantità; là si producono i formaggi come il caciocavallo Silano, Doc, e il pecorino; vanno bene anche gli allevamenti di suini che danno salami, salsicce, capicolli, soppressate ed un ottimo prosciutto, rinomato da secoli, con colore rosso cupo, alta consistenza di carne, e sapore intenso ed equilibrato. A Cusano M. si produce un ottimo prosciutto di cinghiale. Il comprensorio della Comunità Montana del Titerno, situato nel settore nord occidentale della provincia di Benevento, comprende i comuni di Cerreto sannita, Cusano Mutri, Pietraroia, san lorenzello, San Salvatore Telesino, San Lupo, Pontelandolfo, Guardia Sanframondi, e Ponte. La superficie è di 28651 ettari, di cui ben 20539 classificati come montani. I rilievi principali sono il Mutria, 1823m., Monte Postonico 1640, Pesco Lombardo 1567, Monte Palombaro, 1522, Moschiaturo 1471, Tre Confini 1429, Bocca della Selva 1393 e Monte Erbano 1385. Occupa un settore dell’Appennino Campano situato tra il massiccio del matese, i colli Tammaro, la Valle Terlesina, mentre a nord confina con il Molise, ad est-sud-est con i comuni delle province di Benevento e Caserta. La morfologia del Titerno presenta, dunque, variazioni altimetriche con stretti valloni e canyons che solcano i versanti. Il corso principale è il fiume Titerno, suoi affluenti sono i torrenti Torbido, Reviola, Vallantica, Tullio e Cervello., alimenta il Volturno mentre altri torrenti, il Janare, alenticella ed Alente confluiscono nel Calore. L’Ente montano ternino è interessato da due linee ferroviarie: la trasversale tirreno-adriatica Napoli-Benevento-Foggia-Bari, e la dorsale Benevento Campobasso, con scali a Telese, Ponte e Pontelandolfo da dove si possono raggiungere i comuni dell’antico territorio sannitico con trasporto pubblico su gomma plurigiornaliero. Agevole è anche il collegamento con l’area metropolitana partenopea, con il Molise ed i capoluoghi provinciali campani caserta, Benevento, Avellino, per il tramite degli assi autostradali Roma-Napoli e Napoli-Bari e attraverso le superstrade Caianello-Benevento e Benevento-Campobasso-Isernia.


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