L’ordinamento produttivo prevalente della Comunità salernitana è il cerealicolo-zootecnico. L’orticoltura è localizzata in particolare nei comuni di Sala Consilina, Sassano, Reggiano, Pertosa, dove si producono soprattutto peperoni, cipolle, lattughe, pomodori. Tutta la fascia collinare, fino a 600-700 metri è, invece, caratterizzata dalla presenza dell’olivo dal quale si ottiene l’olio extravergine “Colline salernitane” di elevata qualità e tipicità. Deriva da olive raccolte rigorosamente a mano, appartenenti a varietà tipiche della zona tra le quali la Rotondella, con riconoscimento Doc. Dopo i 700 metri si trovano castagni a polla, reggiano, Sala Consilina, Montesano sulla Marcellana. La parte boschiva è ricca di varie essenze tra le quali prevalgono le querce, l’orniello e il carpino. Nel sottobosco si raccolgono funghi, asparagi selvatici e fragole. La zootecnia è la realtà produttiva più importante e fortemente presente su tutto il territorio: si allevano soprattutto bovini da latte, ovicaprini e suini. Il principale prodotto lattiero-caseario è il caciocavallo silano, doc, fatto di latte di vacche alimentate su pascolo montano allo stato semibrado.Altri prodotti sono ricotta e fior di latte. L’allevamento ovi-caprino è presente a San Rufo, Sanza, Montesano s/M, con allevamenti estensivi e semi-bradi., con pecorino e ricotta fresca e stagionata. Roba deliziosa ed unica. I suini sono allevati ad Atena Lucana, Sassano e Reggiano, oltre ai salumi tradizionali è ottima la soppressata lavorando la carne suina magrissima. L’acquacoltura è incentrata sulle trote a Polla, Sala Consilina e Padula. Tra i piatti tipici con la pasta fatta in casa, (fusilli, cavatelli, filati, ravioli parmarieddi, usati la domenica delle palme) lagane con fagioli o ceci o lenticchie conditi con la porvra, peperone dolce o piccante in polvere.
Storia, tradizione, cultura, arte, artigianato, natura spiritualità trovano nei comuni del Vallo di Diano, in questa terra così dolce ed aspra, un proprio equilibrio ed una dimensione che permettono di conoscere, assaporare, spaziare, meditare, dar luogo a proprie ideazioni immaginative e creative rapportandosi con l’antico, che è passato, presente principalmente anche futuro, di rivolgere lo sguardo a possibilità di sviluppo economico e crescita sociale e culturale, nel rispetto della dignità umana , della tradizione, della natura. Una buona conoscenza del Vallo di Diano non può compiersi senza l’aiuto di guide e opuscoli che dettagliano e descrivono monumenti quali la Certosa di San Lorenzo, la Città Museo di Reggiano, le Grotte dell’Angelo a Pertosa: questo territorio va apprezzato principalmente nella scoperta insospettabile di tutto un patrimonio artistico così detto “minore”, come la quadreria del pittore siciliano Michele Raglia, nel convento di S.Antonio in Polla, il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte, la Chiesa di San Francesco in Padula. Un diverso apprezzamento, ma non meno intenso ed intimo, nasce dallo scoprire i sapori dei prodotti e dei manufatti e la cucina contadina, dalla rasserenante emozione nell’ammirare la fioritura delle orchidee selvatiche nelle alture del Parco, dal rivivere antiche tradizioni, dall’ascolto di canti e suoni popolari, dal colloquio con questa gente ospitale e disponibile. Un viaggio mozzafiato tra bellezze architettoniche, naturali e paesaggistiche. Da fare, per conoscere bene il sud della Campania. Nel basso salernitano c’è il Vallo di Diano che col Cilento è stato riconosciuto Parco nazionale. E’ rappresentato da un altopiano, originato dal fiume Tanagro, che ha progressivamente interrato un lago pleistocenico. E’ delimitato dalle catene montuose degli Alburni, dal monte Motola e dal Cervati e dalla catena della Maddalena. Comprende 15 Comuni: Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, pertosa, Polla, Sala Consilina, Sanza, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Reggiano, interessando una superficie ben 71.865 ettari. La parte valliva con una estensione di 13mila ettari, si sviluppa lungo il percorso del fiume Tanagro ed è collegata a nord-est attraverso il territorio di Pertosa, alla valle del fiume Bianco. Sui rilievi montuosi, prevalentemente di natura calcarea, si situano valli di diversa estensione: Piana di Tardiano, Magorno, Spigno, Mandrano, Mandranello. Il territorio è attraversato dalla A3 con uscite a polla, Atena Lucana, Sala Consilina, Buonabitacolo-Padula. La tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro, collega il Valo di Diano alla ratta Salerno-reggio calabria. Il Vallo di Diano comunica altresì con il Cilento con la SS166 degli Alburni, attraverso il passo della Sentinella, con il Golfo di Policastro con la SS517; con la provincia di potenza con il raccordo autostradale per la Basentana e con la limitrofa calabria, attraverso la SS598 Valle del Noce. I collegamenti interni fanno per buona parte riferimento alla SS19 delle Calabrie. Il clima varia da località a località in rapporto all’altitudine, alla forma e all’esposizione dei versanti ma generalmente rispecchia le caratteristiche delle zone appeniniche interne.


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