RICEVIAMO DAL COLLEGA DEL VENETO E VOLENTIERI DIFFONDIAMO
Comunicato dell’ Ufficio Stampa di Veneto Agricoltura.
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INFLUENZA AVIARIA, LA FILIERA AVICOLA VENETA NE RISENTIRA’
Senza allarmismi lo annuncia uno studio economico di Veneto Agricoltura. Verona la provincia con la più alta concentrazione di allevamenti. Veneto leader nazionale.
Le notizie di questi giorni su una possibilità che l’influenza aviaria asiatica possa, a breve, attecchire anche da noi allarma di certo produttori e allevatori; ma le notizie che provengono dall’Istituto Zooprofilatico delle Venezie, anch’esso a Legnaro (PD) come Veneto Agricoltura, sono per ora tranquillizzanti.
Il Veneto, lo ricordiamo, è leader nazionale nella produzione del tacchino da carne (circa il 50%) e del pollo da carne (circa il 30%), con un valore della produzione pari a 675 milioni euro, comprese le uova, nel 2004. Il comparto quindi è importante per tutto il settore primario regionale e più in generale, per quello economico. Veneto Agricoltura, al proposito, ha portato a compimento un’indagine, pubblicata in un volume dal titolo “La filiera avicola nel Veneto”, con la collaborazione dei Dipartimenti TESAF dell’Università di Padova (proff. Edi Defrancesco e Luca Rossetto) e di Economia dell’Università di Parma (prof. Corrado Giacomini). L’obiettivo dello studio era di evidenziare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce per il settore, in particolare per l’ambito produttivo, nell’attuale contesto ed evoluzione di mercato.
I risultati hanno consentito di esaminare l’impatto di alcuni attuali nodi strutturali, quali: l’influenza aviaria e l’applicazione delle relative norme di contenimento affinché non si diffonda, la concentrazione produttiva, il ruolo dei contratti di integrazione nella filiera avicola. Dallo studio emerge chiaramente che le azioni per il contenimento di questa infezione hanno già modificato e modificheranno anche nel prossimo futuro l’assetto produttivo veneto in particolare nella provincia di Verona, dove attualmente si trovano il maggior numero di allevamenti, la cui concentrazione tende a favorire la trasmissione.
L’altro nodo importante riguarda i cambiamenti in corso nell’integrazione tra “soccidario-soccidante” (tra chi alleva i pulcini e chi li fornisce) per effetto della modifica dei rapporti tra aziende di trasformazione e la GDO, la grande distribuzione organizzata, che continua ad aumentare, a suo favore, la propria capacità contrattuale. Questa evoluzione richiede una reattività da parte di tutta la filiera produttiva per contenere le perdite in atto, mediante un miglioramento dell’organizzazione che lo studio individua nell’organizzazione dei produttori e in nuovi organismi interprofessionali.
Con questo volume quindi, Veneto Agricoltura intende porre all’attenzione dei protagonisti della filiera idee e percorsi di sviluppo per mantenere questo importante settore ancora redditizio e protagonista dell’agroalimentare veneto.
Il C.Ufficio Stampa Mimmo Vita 19.08.2005


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