TECNOLOGIE 4.0, 600 NOVITA’ DI PRODOTTO E START UP A CIBUS TEC dal 25 al 28 ottobre IN MOSTRA L’ECCELLENZA MECCANO-ALIMENTARE DI OGGI E DI DOMANI
Fiere di Parma chiuderà il 2016 con ricavi caratteristici per 40 milioni di euro e un Ebitda che sfiorerà i 16 milioni. Cibus Tec uno degli strumenti per crescere ancora.

NUMERI RECORD, RADDOPPIANO GLI OPERATORI ESTERI E VINCE LA FORMULA PARMA-COLONIA PER IL FOOD PROCESSING & PACKAGING “MADE IN ITALY” Per il comparto delle macchine dell’industria alimentare, il 2016 chiuderà con un giro d’affari di 5,6 miliardi con esportazioni in continuo rialzo.

(Parma – 1 novembre 2016) – L’eccellenza italiana del food rispecchia quella del settore meccano-alimentare che continua ad incrementare le sue quote di mercato a livello globale.
Lo dicono le previsioni dell’ufficio studi Anima-Confindustria. Nel 2015 la produzione di macchine per l’industria alimentare ha realizzato un giro d’affari di 5,18 miliardi mentre le previsioni per l’anno in corso parlano di 5,26. Le esportazioni hanno raggiunto i 3,44 miliardi e quest’anno dovrebbero crescere ancora a 3,51.
Lo dicono anche i numeri che hanno caratterizzato la 51ma edizione di Cibus Tec, il salone delle tecnologie alimentari che ha chiuso i battenti venerdì 28 ottobre alle Fiere di Parma: 1200 espositori (+ 30%) di cui un terzo stranieri provenienti da 25 paesi (con la Germania al primo posto); 35mila operatori (40% stranieri) che hanno fatto balzare in avanti del 20% le presenze rispetto alla scorsa edizione. E, soprattutto, 3000 top buyer provenienti da 75 paesi e 5 continenti.
“In questi anni – afferma soddisfatto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – in Fiere di Parma abbiamo costruito un centro di competenza altamente specializzato, composto da un gruppo di giovani motivatissimi, che collabora con i protagonisti italiani del meccano-alimentare. Questo nucleo di esperienze e competenze si sta integrando rapidamente con il network mondiale di Fiere di Colonia mettendo a disposizione dei nostri espositori opportunità uniche in tutto il mondo anche grazie alla relazione privilegiata che le nostre Fiere hanno con l’industria alimentare attraverso Cibus ed Anuga”
Questa è infatti la prima edizione del nuovo Cibus Tec firmato “Koeln Parma Exhibitions” (Kpe) la nuova società al 50% di Fiere di Parma e Fiere di Colonia, polo fieristico dall’indiscussa leadership con appuntamenti quali Anuga e Anuga Foodtec, per creare la più grande piattaforma al mondo per il food & foodtec.
In occasione di Cibus, la grande esposizione dell’alimentare che si è svolta lo scorso maggio a Fiere di Parma, sono state presentate oltre 1000 novità di prodotto. Questo grazie, non solo all’eccellenza delle materie prime e alla fantasia delle aziende, ma anche ai costruttori del meccano alimentare che, con capacità “sartoriale”, forniscono le migliori soluzioni per produrre, conservare e confezionare su larga scala tutto ciò che per l’industria committente fa tendenza. “Un modello di artigianalità del tutto italiano che è un esempio di innovazione, qualità e design. A Parma lo rappresentiamo dal 1939 – puntualizza Cellie – motivo per cui i tedeschi ci hanno scelto per conquistare i nuovi mercati”.
“Per vincere le sfide nei Paesi emergenti – conclude Thomas Rosolia Ceo Koelnmesse Italia – puntiamo sul made in Italy. Il primo banco di prova per Kpe, Cibus Tec, è stato superato con successo. Ci attende ProFoodtec a Chicago il prossimo aprile cui seguiranno altri progetti in Sud America e India”.
Il ruolo delle tecnologie, supportate da ricerca e innovazione, si rivelerà fondamentale per accompagnare, a detta degli esperti presenti nella quattro-giorni a Cibus Tec, la crescita delle imprese dell’agroalimentare, in particolare appunto in India dove il food processing è tra i 25 settori interessati al progetto “Make in India” lanciato due anni fa dal governo Indiano con l’obiettivo di innalzare il contributo del settore manifatturiero dall’attuale 16% al 25% del 2025.
Cibus Tec, tornerà alle Fiere di Parma dal 22 al 25 ottobre 2019. Nel frattempo l’alleanza tra Colonia e Parma guarda al mondo e porta il “made in Italy in tourneé. Questo permetterà alle imprese italiane di essere supportate nella promozione all’export delle proprie tecnologie da Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia), gli unici operatori fieristici con competenze e piattaforme consolidate in ambito food & foodtec.
CONTATTI Antonella Maia Ufficio Stampa Cibus Tec mob. 349 4757783 antonellamaia.ufficiostampa@gmail.com——————————-
Parma- 27 ottobre 2016 – “IV E V GAMMA NEI DESIDERATA DEGLI ITALIANI. L’ITALIA SORPASSA LA CINA E DIVENTA IL SECONDO PRODUTTORE AL MONDO DI POMODORO”. LO SI RACCONTA NELLA 3° GIORNATA DI CIBUS TEC
E tra le 600 novità di prodotto proposte dal Salone delle tecnologie di Fiere di Parma compare il “caseificio antisismico” C’è la IV e V gamma tra i desiderata dei dei consumatori italiani ovvero gli ortofrutticoli freschi lavorati e preparati pronti al consumo. E’ quanto emerge dal convegno “Vegetable Innovation Lab.L’evoluzione del consumo dei vegetali” in collaborazione con Fresh Point Magazie e New Business Media che si è tenuto nella terza giornata di Cibus Tec, il Salone delle tecnologie in programma fino a domani alle Fiere di Parma. Comparti relativamente piccoli in valore assoluto – le insalate di IV gamma esprimono vendite a volume pari al 3% nel confronto con le orticole fresche, mentre i surgelati vegetali non superano l’8% –, ma il trend attuale e le sue prospettive di sviluppo in proiezione al 2020 mostrano un andamento particolarmente positivo, con le insalate già lavate e tagliate in ulteriore rialzo atteso del 7,5% nei prossimi 5 anni. Dallo studio presentato in occasione del convegno è emerso inoltre che, concentrando l’attenzione solo sull’ intero comparto in relazione ai canali retail, nel periodo agosto 2014 – 2016 lo scenario degli acquisti domestici si è modificato: sia per la IV che per la V Gamma si è assistito ad un incremento a volume più intenso nel 2015, +6,4% e +8,2%, che è andato a ridursi nel 2016: solo +0,3% per la IV Gamma, +2,1% per la V Gamma, così da raggiungere un mercato di 90.000 e di 10.500 tonnellate in un caso e nell’altro (fonte: Ismea-Nielsen, Consumer Panel). A valore, la crescita si conferma nei due ultimi anni nel comparto di V Gamma, mentre gli ortaggi di IV Gamma mostrano nel 2016 un lieve decremento. Ma quali sono state le determinanti delle traiettorie di sviluppo disegnate da IV e V Gamma negli ultimi due anni? Sicuramente l’allargamento della base clienti (le famiglie acquirenti il prodotto), verificatosi sia nel 2015 che nel 2016, a cui si somma nel primo anno anche un aumento della frequenza d’acquisto e dell’acquisto medio per atto. Due indicatori che, però, mostrano poi una dinamica flessiva o di stazionarietà nel 2016. È, in particolare, la diminuzione dell’acquisto medio per atto, dovuta ad una rinnovata attenzione delle famiglie al contenimento degli sprechi domestici in un quadro economico non esaltante, la principale causa di rallentamento dello sviluppo del mercato nel 2016. In questo quadro le criticità, ma al tempo stesso le potenzialità prospettiche, si annidano nella penetrazione ancora oggi ridotta, soprattutto per la V Gamma – solo il 24% delle famiglie italiane ha acquistato almeno una volta prodotti di V Gamma nell’ultimo anno, contro il 77% rilevato per la IV Gamma – e nella bassa frequenza d’acquisto: 1 atto, in media, ogni 3 settimane per la IV Gamma; 1 atto ogni 3 mesi e ½ per la V Gamma. In questa cornice, le maggiori spinte innovative si concentrano nelle nelle zuppe, nella gamma dei freschi pronti a base vegetale (ovvero burger, primi piatti, contorni complessi quale il purè, flan), così come nella V Gamma e nei liquidi di frutta. L’evoluzione del consumo dei vegetali passa anche per il surgelato. Lo certifica il trend di vendite ipotizzate nei prossimi cinque anni da Euromonitor prevedendo un aumento pari al +2.6%.
Dai surgelati al prodotto tra i più rappresentativi del made in Italy, il pomodoro. In occasione della terza giornata di Cibus Tec si è infatti svolto il Tomato Day in collaborazione con AMITOM & WPTC – World Processing Tomato Council che ha incoronato l’Italia con 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, come secondo produttore al mondo superando così la Cina, storico competitor.Secondo trasformatore mondiale dopo gli USA, lItalia rappresenta oggi il 14% della produzione mondiale e il 49% del trasformato europeo, con un fatturato totale di oltre 3,1 miliardi di Euro dei quali l’export rappresenta circa la metà. Negli anni a venire la domanda globale, secondo uno studio esposto in occasione dell’incontro, vedrà crescere la quota dei sughi pronti a base pomodoro, e in misura ancora maggiore a base pesto. Intanto dal Tomato Day la richiesta dell’Igp per i pelati che, grazie alla loro interezza e gusto, potranno essere i migliori testimonial della nostra eccellenza produttiva nei quattro angoli del pianeta”. Cibus Tec in questa 51esima edizione sta mettendo in mostra oltre 600 novità di prodotto, tra queste il caseificio che sfida il terremoto.Dopo il sisma del 2012 in cui sono andate distrutte miglia di preziose forme di parmigiano reggiano l’azienda fiorentina ROSS ha infatti ideato delle scalere capaci di resistere anche alle scosse più violente.
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Parma, 27 ottobre 2016 – ED INNOVAZIONE:PER FIERE DI COLONIA IL “MADE IN ITALY” E’ LEVA DI SVILUPPO PER VINCERE LE SFIDE NEI PAESI EMERGENTI
Materie prime e tecnologia applicata all’alimentare: per Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo, nel settore alimentare le soluzioni italiane risultano quelle più efficaci per penetrare i nuovi mercati. In uno scenario globale caratterizzato dai continui cambiamenti, dettati in maniera significativa da un costante processo di innovazione tecnologica, le imprese italiane hanno tra le mani uno straordinario vantaggio competitivo da poter sfruttare, nel processo di acquisizione di quote sempre più rilevanti nei mercati emergenti: la qualità delle materie prime e l’elevata affidabilità nel campo della meccanica industriale, che emerge prepotentemente in particolare nel settore alimentare.
Vere e proprie leve di sviluppo quelle evidenziate da Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo che ha in Anuga e AnugaTec le sue manifestazioni di punta nel settore Food&Beverage.
Se è vero infatti che, per le aziende del nostro Paese, un’importante spinta propulsiva all’avvio dei processi di internazionalizzazione arriverà proprio dalla proficua partnership avviata da Koelnmesse (Fier di Colonia) e Fiere di Parma, ad incoraggiare il loro posizionamento sui mercati a più alto potenziale, lo dimostrano i dati. Come quelli forniti da Largo Consumo, in occasione del convegno di ieri organizzato a Cibus Tec da Fiere di Colonia “FoodTec Fairs worldwide. Da Anuga FoodTec a Cibus Tec:un programma di rassegne nei mercati mondiali “ alla presenza tra gli altri di Thomas Rosolia, Amministratore Delegato di Koelnmesse Italia, di Matthia Schlüter, Project Manager Anuga FoodTec e di Guido Hentschke, Project Manager Pro FoodTec.Gli Stati Uniti, che contano una popolazione di oltre 324 milioni di abitanti, nel 2016 risultano al primo posto in assoluto nella speciale classifica dei paesi con maggiore appeal per gli investimenti stranieri. Con 78 miliardi di dollari, il settore Food ha visto più che raddoppiati gli investimenti negli ultimi sei anni (erano 34 miliardi nel 2010).
Durante i lavori del SelectUsa Investment Summit 2016, le imprese italiane hanno annunciato nuovi progetti di investimenti nel mercato statunitense, in particolare proprio nei comparti dell’industria meccanica, che già lo scorso anno esprimeva il 24% delle esportazioni dal nostro Paese, e dei prodotti di consumo: olio d’oliva, pasta, formaggi e vino, che nel 2014 avevano generato un volume d’affari superiore ai 2,6 miliardi di dollari.Il ruolo delle tecnologie, supportate dalla ricerca e dall’innovazione, si rivelerà senz’altro fondamentale per accompagnare la crescita delle imprese agroalimentari anche in un’altra economia emergente: l’India, la cui popolazione supera di gran lunga il miliardo. Il Paese risulta risulta al nono posto nella classifica in termini di capacità attrattiva di investimenti stranieri. Proprio il food processing è tra i 25 settori interessati dal progetto “Make in India”, lanciato due anni fa dal Department of Industrial, Policy and Promotion indiano con l’obiettivo di innalzare il contributo del settore manifatturiero al GDP dall’attuale 16% al 25% nel 2025.
Tra gli investitori stranieri, in ambito alimentare, spiccano i nomi di Ferrero, Bauli, Perfetti e Van Melle. Attualmente sono oltre 400 le entità legali e gli stabilimenti italiani che operano in India, sotto tre forme principali: sussidiarie possedute al 100, Joint Ventures o uffici commerciali di rappresentanza. Per quanto concerne il flusso di investimenti diretti, nel 2012 le aziende italiane hanno investito in India oltre 1 miliardo di euro.L’incontro è proseguito descrivendo appunto i vari appuntamenti organizzati dal colosso tedesco. Nel complesso 20 appuntamenti distribuiti tra Germania, Italia, Brasile, Cina, Colombia, Giappone Thailandia, Turchia EUE e appunto India e Usa. La vetrina è mondiale.
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(Parma, 25 ottobre 2016 ) START UP: IL FUTURO DEL MECCANO ALIMENTARE COMINCIA OGGI A FIERE DI PARMA A CIBUS TEC . La vetrina di Fiere di Parma anche grazie a Koelnmesse è mondiale: 3000 buyer da 75 paesi e 5 continenti Nei progetti la conquista di nuovi settori come pasta e “Cereal Based Food”
Giandomenico Auricchio, si rivolge al pubblico dei presenti: “Un’ edizione con numeri straordinari, con 30% in più di espositori ma soprattutto la forza di 3000 buyer provenienti da 5 continenti, 75 paesi e un nuovo partner leader indiscusso al mondo come Fiere di Colonia. E’ questo a dare la misura di cosa sia Cibus Tec. Grazie ai suoi azionisti Fiere di Parma, in un periodo di congiuntra sfavorevole, ha inoltre avuto il coraggio di investire circa 80 mln di euro e oggi raccoglie i frutti di una storia iniziata 70 anni fa. Si apre così con le parole dl Presidente di Fiere di Parma, la 51ma edizione di Cibus Tec, il salone delle tecnologie di Fiere di Parma in programma da oggi fino a venerdì 28 ottobre.
Una manifestazione, considerata tra le più strategiche del settore, che raccoglie il meglio della filiera industriale per l’alimentazione (dalla selezione alla trasformazione, fino all’imballaggio e alla logistica) in un mix mix virtuoso tra tradizione e innovazione. Non è quindi un caso se l’evento inaugurale co-organizzato dal Parco Tecnologico Padano di Lodi sia dedicato proprio alle start-up. Un popolo di 6363 imprese distribuite principalemte in Lombardia (1382), Emilia (782), Lazio ( 625) Veneto (492) e Campania (404) tra le quali figurano le realtà raccontate a Parma: Mycoplast che produce materiali innovativi partendo da funghi (miceli) e scarti della filiera agroalimentare, Heli-lab che costruisce piccoli pc-volanti (agri-droni) che registrano dall’ umidità allo smog o Orange Fiber che produce tessuti sostenibili utilizzando bucce d’arancia.“Questa edizione è un ponte tra passato e futuro – afferma Antonio Cellie amministartore delegato di Fiere di Parma. – Cibus Tec è la più antica fiera meccanol alimentare d’Italia e una delle più antiche d’Europa. L’Italia è il luogo dove si fa industria e innovazione con l’eccellenza dei prodotti alimentari, una delle ragioni per cui Koelnmesse ha scelto Parma come partner. Passo dopo passo cresciamo e ci specializziamo. Siamo storicamente leader nelle tecnologie per carne e vegetali. Nelle ultima edizione abbiamo affiancato alla sezione carni il bakery. Per il 2019 invece stiamo lavorando su pasta e in generale i “Cereal Based Food” . La manifestazione sarà anche l’occasione per testare sul campo l’accordo che la Fiera di Parma ha stretto con il colosso tedesco Koelnmesse (Fiere di Colonia), leader a livello mondiale nell’organizzazione di eventi Food e Food Tec organizzando rassegne leader come Anuga, Ism e Anuga FoodTec. Accordo sfociato in aprile nella costituzione di una nuova società, Koeln Parma Exhibitions (Kpe), di cui Cellie è anche Ceo e il suo omologo Thomas Rosolia presidente.“L’alleanza con Fiere di Parma ci consentirà di affrontare la competitività del mercato globale – racconta soddisfatto Gerarld Bose, presidente di Koelnmesse- Un’allenaza che se da un lato guarda all’espansione e alla conquista dei mercati ad alto potenziale, dall’altro intende valorizzare le specificità del mercato domestico”.“La nostra intesa – puntualizza Thomas Rosolia Ceo di Koelnmesse Italia – sta già funzionando in modo fattivo sulla strada di una forte internazionalizzazione di Cibus Tec con un 20% in più di espositori esteri e un 40% in più di visitatori stranieri. Ora porteremo il brand Cibus Tec in giro per il mondo come India,Colombia Brasil e Stati Uniti .La tournè delle tecologie made in Italy proseguirà infatti nel 2017 in Asia con India International Dairy Expo ( 16- 18 febbraio) e Profood Tech a Chicago (4-6 aprile) dove si giocherà per Fiere di Parma una partita importante perchè le aziende italiane saranno messe in contatto con milioni di operatori qualificati del continente Americano, occasione per presentare in anteprima proprio le tecnologie “made in Italy” legate alla pasta.Cibus Tec è appena iniziata e Kpe già pensa a nuovi progetti. Format leggeri da portare in Africa e Medio Oriente tipo mostre-convegno ma anche alla possibilità di acquisire o federare eventi del settore Italia per semplificare e razionalizzare l’offerta fieristica nazionale.Una progettualità che fa da scenario a risultati economici di Fiere di Parma considerevoli: nel 2016 avrà ricavi caratteristici per 40 milioni di Euro con un Ebitda che sfiorerà i 16 milioni.
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(Parma – 21 ottobre 2016) – La strada della competitività passa dagli investimenti in innovazione.
Lo ha ribadito il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, presentando il pacchetto Industria 4.0. Lo confermano sul campo i numeri di Cibus Tec, l’appuntamento ad alta specializzazione di Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia) dedicato alle tecnologie più raffinate delle principali filiere alimentari. Perchè la 51ma edizione di Cibus Tec, in programma dal 25 al 28 ottobre, ha già fatto registrare numeri senza precedenti: aumento degli espositori del 30%, (1200 in totale) presenza di 3000 top buyer internazionali provenienti da 75 nazioni (5 continenti) – con nomi come Barilla, Brf (Brasile), Cremonini-Inalca, Fonterra (Nuova Zelanda), Kagome (Giappone), Lactalis-Galbani, Leche Pasqual (Spagna), Parmalat, Solico e Kalleh (Iran), The Morning Star e Coca Cola (Usa), Unilever (Ue), Arcor (Argentina) e Amul (India) e l’arrivo previsto di oltre 35 mila visitatori, alla ricerca delle migliori soluzioni per le loro aziende. D’altra parte Parma è al centro di un sistema agroalimentare che intorno ai prodotti della tradizione ha visto nascere e sviluppare fin dal secolo scorso l’industria del food processing & packaging, ad oggi, tra i settori più dinamici del made in Italy: il fatturato 2015 delle macchine per il packaging ha sfiorato infatti 6,2 mld euro, l‘80,7% è stato realizzato all’estero (Stati Uniti, Francia, Germania Cina e Turchia i primi mercati di destinazione) ma è in Emilia Romagna dove è localizzata la maggior parte delle aziende (36,2%) che produce il 62,8% del fatturato totale*. “Cibus Tec è immersa in un territorio, la food valley emiliana, che non è certamente rimasto immobile a gustare il proprio successo, ma ha saputo integrare l’eccellenza della materia prima con l’innovazione industriale. Qui non solo produciamo le migliori conserve ma prodotti elaborati e innovativi come gastronomia e quarta quinta gamma. Anche da questa capacità deriva il successo della manifestazione, un passaggio ormai imprescindibile per ogni operatore del settore che da noi trova innovazione, tecnologie sostenibili e qualità tailor-made”, spiega Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
L’amministratore delegato ha almeno due buoni motivi per essere soddisfatto: nel 2016 Fiere di Parma avrà ricavi caratteristici per 40 milioni di euro (l’ Ebitda che sfiorerà 16 milioni) e Cibus Tec rappresenta senza dubbio uno degli strumenti per crescere ulteriormente. Questa è inoltre la prima edizione in cui è operativo l’accordo con Koelnmesse (Fiere di Colonia), gli organizzatori di eventi di caratura mondiale come Anuga, Ism e Anuga FoodTec. Da aprile è infatti attiva la società Koeln Parma Exhibitions (Kpe), con alla presidenza Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelmesse Italia, e lo stesso Cellie come Ceo. Un’alleanza che ha già contribuito ad aumentare il numero di espositori esteri e buyer e a perfezionare strumenti di promozione digitali a servizio delle imprese.“La nostra intesa sta già funzionando in modo fattivo sulla strada di una forte internazionalizzazione di Cibus Tec con un 20% in più di espositori esteri e un 40% in più di visitatori stranieri. Ora andiamo avanti perchè il futuro è nel segno di una sempre maggiore sinergia anche sui nuovi mercati”.Il processo di miglioramento contino del mondo del food processing passa attraverso appuntamenti come quello che aprirà la manifestazione di Parma dedicato alle start up. Lo cura il Parco Tecnologico Padano di Lodi, che ha lanciato realtà come Orange Fiber Srl , per sviluppare tessuti sostenibili utilizzando le bucce di arancia o Impatto Zero Srl, impianti a tecnologia Acquaponica per un’agricoltura “in door” sostenibile. Molti nel complesso gli appuntamenti e i forum in agenda; 12 workshop internazionali dove si confronteranno fondi di investimento, imprenditori e università: si va dal Tomato Day, al Meat Day, dal Milk day al Vegetable Innovation Lab fino ad incontri sulle tecnologie 4.0 e su modelli alternativi di business fondamentali alla competitività del Paese.Ma è soprattutto tra gli stand che si potrà avere la percezione concreta di cosa significa Cibus Tec: sono infatti oltre seicento le novità di prodotto da scoprire nei quattro giorni d’apertura.
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