Il Combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) si dovrebbe ottenere da sette impianti. Due termovalorizzatori a distanza di dieci km. tra la zona acerrana e il casertano, brucerebbero i rifiuti per cavarne elenergia elettrica. Ma il ciclo va sostenuto dalla raccolta differenziata, diversamente quelle macchiane non servono. C’è un’aggravante. La scelta delle zone dove far nascere gli impianti è quella dove già vi sono guai ambientali, dovuti a scarichi tossici abusivi, con il risultato di quella diossina che ha portato al mattatoio ben settemila capi, le colture tutte andate in malora e i cittadini esasperati e montati all’esasperazione a più non posso, contro decisioni prese, a dir poco, a cuor leggero, visto che la Fibe non ha saputo far meglio che dislocare i due Cdr a poca distanza l’uno dall’altro. Non fossero stati nocivi, si poteva giustificare la loro vicinanza per motivi di opportunità economica e di tempo. Ma siccome nessuno ha detto che non sono nocivi e allora perché insistere contro Acerra? Mettiamoli nel deserto del Sahara.


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