Lo sciopero dei tabacchicoltori italiani che si è concluso con una manifestazione imponente a Roma nella giornata di ieri, ha evidenziato il malessere che serpeggia nei settori produttivi agricoli italiani. La decisione di disaccoppiare i finanziamenti in agricoltura che starebbe per ratificare la Commissione europea nella giornata di giovedì, se presa, praticamente scaccerebbe dalla tabacchicoltura migliaia di lavoratori, creando non poche difficoltà alle loro famiglie. Si parla tanto di riconversione agricola nei tre anni che l’Ue accorderebbe ai paesi produttori, ma non si tiene in nessun conto che per fare questa operazione ci vogliono molti soldi in più per la formazione, la bonifica dei suoli e l’inserimento in mercati che già risultano al limite della ricettività in ogni comparto agricolo. E allora val la pena dare uno sguardo alle cifre del tabacco in Europa comparandole con quelle italiane, attraverso i dati forniti dal settore stesso.
La produzione di tabacco in Europa ammonta a 350 mila tonnellate, di cui 130mila in Italia, il 37% che rappresenta più di un terzo. La superficie agricola nell’ Ue è di 125mila ettari, di cui 40mila in Italia, il 32%. Le imprese agricole europee sono 110mila, in Italia 27mila, il 25%. Le imprese che trasformano il prodotto Nell’Unione sono 116, in Italia 60, il 52%. L’unione europea spende per i paesi produttori di tabacco 950milioni di euro, in Italia 340milioni, che pone il nostro paese al secondo paese dopo la Grecia, si può dedurre, quindi, che l’Italia incide sulla spesa europea nella misura del 36%. In Italia i posti di lavoro assicurati dalla tabacchicoltura sono 150mila di cui 135mila occupati a tempo pieno. In Campania i lavoratori sono 70mila di cui la metà stagionali. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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