Non c’è pagina di giornale, nazionale o internazionale che non pubblichi qualcosa sul Vesuvio almeno una volta al giorno. Il perchè è abbastanza spiegabile: il Vesuvio è un vulcano che spento non è, sotto il quale vivono qualcosa come quattrocentomila persone che convivono con i tremori e le fumarole del Vesuvio. E dal quale non intendono spostarsi, anche se da qualche mese la Regione ha cominciato a stanziare fondi per incentivare l’esodo dei residenti che vogliono lasciare la zona rossa. In questo scenario l’Ente parco diventa l’unità aggregante dei comuni vesuviani. L’organigramma è rappresentato da Amilcare Troiano, presidente dell’Ente Parco. Il direttore è l’ingegnere Carlo Bifulco. Questo il Consiglio direttivo: Michele Balzano, Vincenzo Balzano, Gennaro Biondi, Giuseppe Capasso, Francesco Casillo, Luca Ercolani, Giuseppe Maravolo, Nicola Miranda, Pina Orpello, Orfeo Picariello, Pasquale Raia, Oreste Sassi, Amalia Virzo De Santo. La giunta esecutiva è composta da Michele Balzano, Giuseppe Capasso, Pasquale Raia, Oreste Sassi.Altra entità istituzionale è la Comunità del Parco con Luisa Bossa presidente, a capo dei sindaci dei tredici Comuni. Tanti gli eventi e le feste nel perimetro del Parco. Dall’insediamento del presidente Amilcare Troiano, alle tradizionali feste locali si sono aggiunte centinaia di eventi che si accorpano nella kermesse «primavera nel parco», da maggio a luglio. I prodotti tipici vesuviani, come il pane di San Sebastiano e il nocillo, sono stati inseriti, 2004, nell’elenco dei prodotti agro alimentari tradizionali italiani con decreto del ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il Parco Nazionale del Vesuvio nasce il 5 giugno 1995 con una superficie di 8482 ettari in 13 comuni: Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia, Ottaviano, Somma Vesuviana, Pollena Trocchia, Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio. L’area conta percorsi fantastici per 54 chilometri. Il territorio del Parco è tra i più ricchi di minerali (oltre 230) in tutto il pianeta e, quanto alla flora, sono note ben 906 specie vegetali tra cui 23 specie di orchidee e la ginestra, presente anch’essa in diverse forme tra le quali spicca la Genista Aetnensis importata dall’Etna nel 1906. Caratteristici del territorio anche la Betulla, l’Ontano napoletano, l’Elicriso litoreo, la Valeriana rossa. La fauna è particolarmente ricca. Sono presenti farfalle, con 44 specie, Poiana, Sparviere, Gheppio, Pellegrino, Corvo Imperiale, Upupa e la presenza di Volpe, Faina, Lepre, Coniglio selvatico e Topo quercino. Tra i rettili, il ramarro, il biacco e l’Emidattilo verrucoso. Tra gli anfibi, il rospo smeraldino. La ricchezza dei suoli lavici fa del Somma–Vesuvio terra ricchissima per l’agricoltura, con la coltivazione di varietà con caratteristiche organolettiche uniche, come l’albicocca vesuviana, le ciliegie, l’uva da cui si ricava il Doc Lacrima Christi e l’uva da tavola “catalanesca”, i pomodorini del piennolo.


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