Ponte sullo stretto : comincia a diventare una cosa importante almeno per gli imprenditori.
Il ponte sullo stretto tra Reggio Calabria e Messina, non è in fase di costruzione ma le cordate che dovranno occuparsene cominciano a farsi ben solide. Tra queste l’emmergente sembra quella formata da Astaldi, Vianini ed altri nomi importanti tra gli alleati. Astaldi sarà capofila con una quota del 23% di un gruppo di imprese, italiano al 67%, che parteciperà alla gara di appalto per realizzare il ponte sullo Stretto di Messina. Astaldi accoglie la sfida assieme ai partner italiani Pizzarotti e Vianini (12% ciascuna) con cui sta realizzando il nuovo polo fieristico di Milano. Gli altri alleati sono il Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, Grandi Lavori Fincosit, Maire Engineering e Ghella Costruzioni. Alla cordata partecipano anche colossi stranieri: le spagnole Ferrovial agroman e Necso entrecanales cubiertas e la giapponese Nippon steal corporation. «Grande caratura tecnica e consistente solidità economico-finanziaria». L’amministratore delegato di Astaldi, Vittorio Di Paola, sintetizza in queste due qualità le carte su cui punta la cordata di imprese. Niente di nuovo sotto il sole se la gente si organizza imprese comprese, ma val la pena ricordare che dopo che l’Europa aveva dato un primo no è arrivato il sì al ponte. La domanda che si pone il navigante è: cosa ha fatto cambiare idea all’Unione Europea?


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