Partirà solo a marzo il servizio di videosorveglianza che di fatto metterà Pompei scavi sotto osservazione 24 ore su 24 con un collegamento continuo con la questura. L’impianto è stato realizzato con fondi pubblici e privati si estenderà in breve anche agli altri siti archeologici della zona come Oplonti, Stabia, Boscoreale e Ercolano. Tuttavia la notizia è da ritenersi tardiva e assolutamente inaccettabile: non si può aspettare che tutto vada in malora per cominciare a pensare di prendere provvedimenti a tutela di un patrimonio dell’umanità, che avrebbe meritato tempestive e maggiori attenzioni, specie da quando l’autonomia della città degli scavi era stata sancita con una legge (Veltroni) e con l’arrivo di un solo responsabile. Che, incolpevole o no, nonostante tutto, resta al suo posto. L’incendio che aveva messo fuori uso la cabina di regia da quasi un anno è dimenticato. Si torna a sorvegliare, ma da marzo: un invito a nozze per i ladri…Ne parliamo al prossimo sabotaggio.


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