Il soprintendente di Pompei, Pietro Giovanni Guzzo, ha illustrato una serie di progetti al simposio internazionale aprendo le porte agli sponsor americani. Coi loro soldi si aggiusteranno varie case; la prima è quella dedicata alle nozze di Umberto e Margherita di Savoia. Si recupereranno tre case; pronti i primi 600mila ero. Ma ci saranno interventi anche nelle aree archeologiche di Ercolano, Oplonti e Stabia, che poi sono le più esposte al degrado. Per un soprintendente che apre, ce n’è uno chiude, perchè ferma il cantiere del Rione Terra di Pozzuoli e chiede i piani esecutivi presentati in conferenza e alla stampa a suo tempo dal Commissario Antonio Bassolino. Questa benedetta burocrazia che si infila ovunque, con il preciso compito, e non altro, solo di frenare le iniziative che portano da qualche parte. Ma possibile che nessuno si decida a riformare questo paese delle carte? Dice: ma i dipendenti pubblici, se togliamo le carte di mezzo, dove li mettiamo? A lavorare, ma sul serio!


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