A Pompei cercano di istruire i custodi alle tecniche antiterroristiche che è bene apprendere. Non si sa mai. E i custodi hanno risposto all’appello per apprendere questa nuova lezione di sopravvivenza. In fin dei conti non è in gioco solo la loro reputazione di custodi del passato, ma anche la loro sicurezza personale oltre al posto di lavoro. A proposito di Pompei e delle pietre del selciato millenario che si sbriciolano al passaggio dei visitatori, vien da chiedersi se i percorsi obbligati, con tanto di tappetini gommati, anti usura, (come si usa in quasi tutti luoghi archeologici a rischio in tutta Europa, ma anche in alcune regioni italiane, come la Toscana) fanno parte del libro dei sogni o si faranno? Ad Acerra si vuole sopravvivere ma dicendo no all’impianto dei rifiuti, no alla diossina, no alle discariche notturne di rifiuti tossici, no alla Montedison che chiude, no alla cementificazione dei campi, no all’ospedale pediatrico in mezzo ai veleni, no alla sordità delle autorità preposte. Un solo sì: alla vita.


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