9 gennaio 2004 – Pesca: le istituzioni che si occupano della pesca. (2)
Licenze di pesca: per poter pescare in acque interne in Italia è necessario essere in possesso della licenza di pesca governativa. Ne esistono tre tipi: A,B e C.
La licenza di tipo A è riservata ai pescatori di mestiere; quella di tipo B consente la pesca con canna e mulinello, o la pesca con più canne; la licenza di tipo C consente la pesca con la sola canna senza mulinello. La licenza è obbligatoria, ma non è sufficiente per poter pescare in tutte le acque interne italiane.
Esistono acque convenzionate dalla Federazione Italiana della Pesca Sportiva (FIPS) e che sono agibili per tutti i pescatori purchè in possesso, oltre che della lcenza governativa, anche di uno speciale tesserino rilasciato di regola dalle sezioni provinciali della federazione stessa.
L’elenco delle acque convenzionate è riassunto in un libretto consegnato all’atto del rilascio del tesserino FIPS. Esistono inoltre in Italia moltissimi titolari di diritti esclusivi di pesca, soprattutto nel nord.
In queste acque la pesca è possibile solo dietro l’assenso del legittimo proprietario o dell’ente o della società che gestisce questo diritto di pesca, i quali hanno facoltà di disciplinare il numero delle catture consentite, il tempo di pesca consentito e gli attrezzi da usare per la pesca.
La pesca in Val d’Aosta e nel trentino Alto Adige , dove le acque sono sottoposte a diritti esclusivi di pesca o sono gestite in proprio dalla Regione, hanno una particolare regolamentazione che varia da torrente a torrente e spesso anche da tratto a tratto dello stesso torrente.
Mare e Pesca
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