PAPA FRANCESCO INCONTRA LA STAMPA 3D: OGGI IN VATICANO A FINE UDIENZA ALLE ORE 12 circa
Sarà presentato a Papa Francesco la stampante 3D e il progetto degli studenti del Massimo di Roma per realizzare delle mini fabbriche con stampanti 3D da inviare in Africa per stampare protesi per i bambini amputati ed altre attrezzature mediche usando come materiale riciclato i tappi di bottiglia in plastica.
Mercoledì 11 Maggio alle 12.00 circa gli studenti dell’Istituto Massimo dei Padri gesuiti presenteranno a Papa Francesco il progetto “Crowd4Africa” che trasforma tappi di bottiglia in protesi per bambini amputati ed altri utili sussidi medico chirurgici grazie alle stampanti 3D. Il progetto è stato interamente ideato e realizzato da ragazzi dai 7 ai 19 anni dei corsi gratuiti: “For 3D world” e “Making 3D Printers”, supportati da 20 genitori volontari provenienti dal mondo dell’industria, dell’università, della scuola e delle istituzioni pubbliche. Durante il corso i ragazzi, aiutati dai genitori, hanno costruito 60 stampanti 3D Open Source.
Anche un tappo può dare una mano. O, meglio, crearla. Il sistema – ideato e progettato dal team di Making 3D Printers – consente di trasformare tappi e contenitori di plastica in protesi esterne e pezzi di ricambio essenziali, grazie a estrusori e stampanti 3D. L’obbiettivo finale è quello di mettere a disposizione dei medici che operano in Africa una “mini fabbrica” – ed i relativi modelli 3D – in modo che possano produrre in loco le protesi. I primi due ospedali a cui andranno le “mini fabbriche” saranno il Lacor St. Mary Hospital in Uganda gestito dalla Fondazione Corti ed il Centro Sanitario di Kenge in Congo, nel quale opera Chiara Castellani, uno dei pochi medici in un territorio di 5 mila chilometri quadrati.
Secondo uno studio ONU dell’Agosto 2015, crescono annualmente le difficoltà nell’invio degli aiuti umanitari in Africa; in particolare, il costo di trasporto dei materiali assorbe il 60% – 80% del budget complessivo. L’ONU raccomanda quindi di sperimentare la produzione diretta dove serve degli oggetti di prima necessità abbattendo così costi, rischi e tempi di approvvigionamento. Inoltre, 20 milioni di disabili nel mondo hanno difficoltà ad avere una protesi a causa degli elevati costi (pari anche a 10 anni di risparmi nelle aree disagiate). Con le stampanti 3D, i costi vengono abbattuti fino a 100 volte.
Sito del progetto crowd4africa: www.crowd4africa.org/
Sito crowd funding: www.eppela.com/crowd4africa
Sito dell’Istituto Massimo: www.istitutomassimo.it
Info : Crowd4Africa@istitutomassimo.com
da: Renato Reggiani [direttore@universinet.it]

Categorie: Attualità

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *