Sono scesi in campo un po’ da tutte le parti sulla proposta di Luigi Necco, amministratore dell’Azienda di Soggiorno, che vorrebbe il numero chiuso di visitatori a Pompei, per salvaguardare i lastricati millenari che perdono 3 millimetri l’anno e così anche i pavimenti delle antiche case. Ci sono i pro e i contro e val la pena di leggerne le dichiarazioni. Ferdinando Pelli, presidente Ascom: “Non basta un semplice no, bisogna adoperarsi per fare arrivare a Pompei ancor più turisti, quasi come se i due milioni e mezzo di visitatori che ogni anno già visitano l’area archeologica fossero spiccioli. No, non sono pochi ma si può fare di più. Per lo spessore delle case che diminuisce bisognerebbe evitare che ogni giorno per un motivo o l’altro, chiudendo una o più case, bisogna evitare che i turisti si concentrino in una sola zona. Rendiamo fruibile tutta l’area e vediamo se davvero si crea la calca”.
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