Pesce grande mangia pesce piccolo. Si potrebbe sintetizzare così la vicenda che vede uno di fronte all’altro la libreria Colonnese e il proprietario dei locali, il Conservatorio San Pietro a Maiella. Quest’ultimo,occorrendogli i locali per completare gli insediamenti interni del conservatorio, ha inviato letera di sfratto alla libreria-casa editrice. Naturalmente s’è sollevato un polverone con petizioni a favore di Colonnese che a Napoli e in quel pezzo della vecchia Napoli ci sta da decenni, ma il parere fornito dall’Avvocartura di Stato a cui s’è rivolto il soprintendente ai beni culturali èp stato categorico: il Conservatorio esercita una funzione di alta cultura e la libreria nella scala di quel valore, è seconda. Per cui va via. Non c’è appello che tenga. Così, dopo aver mobilitato l’intera città affinché lo sfratto non avesse luogo bisognerà arrendersi. La considerazione, forse scontata, non è amara: oggi la libreria è intesa come luogo per passarvi il tempo libero, leggendo, sorbendo un caffè e discutendo degli ultimi autori quando non di quelli vecchi. Feltrinelli lo ha capito è ha aperto un locale così sia a piazza dei Martiri sia ammodernando il negozio al Ponte di Tappia. Wanderling, in piazza Bellini ha dato il via col bookcafè e non si capisce perché Colonnese non possa adeguarsi. I suoi libri sono bellissimi, interessantissimi, varrebbe la pena di farceli gustare, magari con caffè e pasticcini, in ambienti più ospitali. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)
Premio Francesco Landolfo 2024, appello per salvare l’Emeroteca Tucci
NAPOLI. Dal Premio Landolfo un appello alle istituzioni affinché venga messa in sicurezza l’Emeroteca Tucci. Lo hanno lanciato insieme il quotidiano “Roma”, l’Ordine nazionale dei Giornalisti, la Federazione nazionale della stampa e l’Istituto di cultura meridionale Leggi tutto…
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