I musei napoletani accusano un calo di visitatori abbastanza consistente. Rispetto ad una settimana fa la flessione si aggira intorno al 22%. E il periodo pasquale non è stato diverso, né il futuro lascia sperare bene perché ristoratori-albergatori non stanno ricevendo buoni segnali. Poche prenotazioni, dunque, complice anche le bizze del tempo sempre più tendente al peggio. Ora l’interrogativo da porsi è: una flessione come capita ovunque, oppure una tendenza che deve preoccupare seriamente, visto quello che succede in città sia per quello che attiene la sicurezza che i prezzi? C’è, infatti, un altro aspetto che non va sottovalutato: nonostante tutto, il biglietto del museo ha un costo abbastanza elevato. Una famiglia di quattro persone che va al Nazionale Archeologico spende 100 euro.Sappiamo tutti che con l’euromoneta di questi ultimi tempi c’è poco da stare allegri, perché non sono pochi quelli che a reddito fisso si trovano con le tasche vuote prima della fine del mese. Per di più i servizi esenziali sono tutti cari: non per le tasche dell’impiegato medio, per intenderci, logico, quindi, che si taglino le spese definite voluttuarie ma che invece farebbero bene almeno al sapere di ciascuno. Si pensi che in Usa i musei sono gratuiti. Lo stesso a Parigi e Copenaghen. Ma forse anche in altri stati. Ma perché qui, da noi, tutto deve costare, e costare più caro? Ora è arrivato il bus scoperto: 16 euro per andare a godersi le vedute del golfo in un bus! Trentamila lire per una passeggiata nei luoghi più decantati della città. Lo stesso giro, fatto con la macchina propria, viene a costare due euro di benzina. E allora? Si va a passeggiare nei giardini comunale e ti viene di lanciare un appello al sindaco per salvare la villa borbonica della Floridiana preda di un degrado sempre più crescente: là si gioca ovunque al calcio, si fumano spinelli e qualcuno viene pure scippato. Il Comune dovrebbe avere mille occhi: ne ha sessantamila, che fanno? Ora, sempre al Comune, hanno deciso di aprire il colonnato di piazza plebiscito a mostre varie. Si paga per avere lo spazio, si pagherà per vedere che ci stà là sotto? Il bando esce a giorni, e si parla di far pagare agli espositori, tra i 50 e i 100 euro, più il 20% d’Iva, per una settimana; ma non si potrà superare il mese di affitto. E’ il prezzo per accontentare la società dei consumi, si dirà. Totò diceva: e io pago.(Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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