A Napoli non si finisce mai di scoprire tesori, anche se i napoletani non è che navighino nell’oro. Tutt’altro. Il tesoro ritrovato in piazza Municipio, al Museo e a Piazza Nicola Amore, tutti durante gli scavi per il metrò, è quello che viene da secoli di distanza, cocci e anfore, fontane e capitelli, navi antiche, strutture del porto romano e tanti altri oggetti che datano tra i duemila e i settecento anni fa. Epoche imperiali e medievali, che tornano a ricordarci il glorioso, antichissimo passato della città partenopea.Addirittura si spera di trovare il teatro dove si esibì l’imperatore Nerone cantando un ode al Vesevo infiammato (poi il fuoco gli restò dentro e fece incendiare Roma) Ora, però, bisogna guardare avanti, ed i tecnici rassicurano: avevamo previsto questi reperti, e abbiamo già stabilito la variante al percorso. Si perderà qualche mese in più per la consegna dei lavori, ma l’appuntamento con il metrò nelle tre stazioni non sarà rimandato oltre il 2004.
Turismo e Cultura
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