L’aviazione civile del domani si costruisce oggi

Giovedì 16 alle ore 9.30 presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli (Aula Bobbio) in Piazzale Tecchio, nell’ambito del Master Universitario di II livello in Infrastrutture Aeronautiche (Ma.Infr.A.), il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e il Dipartimento di Ingegneria dei Trasporti con il patrocinio dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) hanno organizzato un incontro con esperti e studiosi nazionali e internazionali in materia di prestazioni ambientali degli aeroporti, della gestione del traffico aereo e delle operazioni di volo.
Sarà l’occasione per fare il punto su quale contributo le comunità scientifica ed industriale, della ricerca e dell’innovazione possono dare per sviluppare la strategia che ENAC porta avanti nei contesti internazionali.
Il workshop “Green Aviation cosa possiamo fare?”, coordinato dalla Prof.ssa Bruna Festa, costituirà l’occasione per fare il punto sulle attività presenti, su quali iniziative occorre intraprendere, tutti insieme, e quale contributo ogni stakeholder può dare per individuare la strategia italiana che le istituzioni dovranno portare avanti nei contesti internazionali.

Il sistema aviazione civile deve contribuire a ridurre l’impatto ambientale: aeroporti, air traffic management, operatori aerei, aeromobili, ognuno deve fare la sua parte.

L’International Civil Aviation Organization (ICAO), agenzia specializzata dell’ONU, sta lavorando da tempo per individuare le misure più idonee per la riduzione del rumore e delle emissioni gassose e molto è stato fatto, sia per quanto riguarda gli interventi in ambito aeroportuale, che nell’atmosfera.
Le comunità scientifiche ed industriali della ricerca e dell’innovazione tecnologica nel settore aeronautico possono dare un notevole contributo nella costruzione di un futuro “green air transport system”, migliorando le prestazioni ambientali degli aeroporti, della gestione del traffico aereo e delle operazioni di volo.
L’attuazione di questo piano prevede uno stretto coordinamento tra le istituzioni pubbliche di settore, l’industria nazionale, le università ed i centri di ricerca.
È prevista, inoltre, l’armonizzazione delle risorse disponibili, per evitare la dispersione dell’impegno e la frammentazione delle iniziative.

da: Vera De Luca [veradeluca@libero.it]


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