NAPOLI: ALLA MEDITERRANEA DOPPIA PERSONALE DALl’11 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE.

LA MEDITERRANEA ARTE
Mercoledì 11 novembre ORE 18,00
INAUGURA
Doppia personale
Elio Washimps e Patrick Lemke

Due pittori, due generazioni, due culture s’incontrano in una doppia personale curata da Saverio Ammendola e Andras Ryll ideata con l’obiettivo di realizzare un gemellaggio culturale tra Napoli e Berlino.
Washimps compare sulla scena dell’arte con una mostra alla galleria Medea nel 1957 e una pittura essenzialmente espressionista figurativa che risentiva di una vasta esperienza dell’arte antica e moderna. L’avvio del nuovo decennio del secolo scorso si lasciava alle spalle l’esperienza del Gruppo Sud che tra il 1947 e il ’49 era unito dalla speranza di rinnovamento da parte di artisti con progetti differenti che arrivò poi all’esperienza del Gruppo 58 ponte dell’avanguardia tra Napoli e l’Europa. La pittura di Waschimps in quegli anni rappresenta un tassello fondamentale per capire l’intreccio straordinario delle esperienze artistiche tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del secolo successivo che riuscirono a collegare le vicende partenopee a quelle internazionali.
Le sue scelte spaziano inizialmente da un espressionismo figurativo ricco di visioni ispirate dall’opera di Van Gogh, alle sperimentazioni astrattiste fino ad un’informale legato all’idea dell’immagine della natura che scompare man mano totalmente per dare spazio al colore e assottigliamento della profondità spaziale.
Addensamenti materici, ridotta gamma cromatica, figure emblematiche e allarmanti si ritroveranno poi nei dipinti più oggettuali e concettuali nella serie degli “Uomini alla finestra e i Marat”.
Alla fine degli anni ’70 Washimps approfondisce ulteriormente la sua ricerca di tipo espressionista esistenzialista con “I Giardini”, visioni apocalittiche che richiamano i paesaggi catastrofici di un Soutine e in particolare di Scipione.
Per l’occasione Washimps , una tra le più significative personalità del secondo novecento, presenta alcune opere della serie dei “Giochi Infantili 1976-1997”, attraverso cui ambienta le sue figure all’aria aperta per affrontare il tema della natura e della periferia urbana.
La luce e i colori accesi rivelano l’aspetto delle cose per fermare immagini tra il presente e il passato,tra la realtà e la memoria. Waschimps, riesce ad addentrarsi fino agli strati più interni, contenuti nascosti, emozioni, dettagli, destini ed imperfezioni dalle quali si può entrare ed uscire, essere protagonisti e spettatori.
Le forze dell’inconscio sono scosse e sono scatenati i conflitti tra desiderio e difesa in una drammatizzazione isterica in cui sono evocati complessi campi della conoscenza.
Attraverso i suoi lavori, l’artista recupera un’identità storica.
Drammi dell’esistenza vengono affrontati in tutti gli aspetti attraverso le proprie istanze stilistiche e concettuali per interrogarsi su cosa sia l’arte, consapevole che la realtà naturale è ormai scomparsa e irrecuperabile, ma anche della possibilità positiva di ciò che rinasce in forme nuove più adatte alla realtà di un mondo globalizzato ed informatizzato riscoprendo che il paesaggio della contemporaneità e lo spazio urbano, in particolare quello delle grandi metropoli delle periferie post-industriali è molto simile in tutto il pianeta.
”Sono-spiega-un espressionista , lo sono da sempre , legato all’esistenzialismo, un movimento artistico esistito nell’uomo a partire da Brueghel nel ‘500, Goya agli inizi dell’800, Kokoska nel ‘900 e tanti altri”.

Patrick Lemke, classe 1972, giovane artista canadese, che vive e lavora a Berlino, inizia la sua carriera come pittore all’Accademia delle Belle Arti partendo dal fotorealismo in bianco e nero.
Comincia poi a lavorare ad una pittura astratta e cromaticamente molto colorata per poi approdare ad una pittura fondata su elementi realistici. Per l’occasione,presenta, alcuni lavori fondati su un’estetica enigmatica realizzati attraverso una complicata e lunga tecnica.
L’artista prepara prima le tele spruzzando vari tipi di vernice, poi dall’altezza di una scala sparge gocce di trementina sui quadri per far colare pigmenti che cominciano a dissolversi.
Come una sorta di puzzle, le opere di Lemke sono belle ed enigmatiche formate da una permanente relazione tra storia e arte che trovano riferimento nell’arte di Durer o Lorrain.
Come questi grandi artisti del passato anche lui lavora sui concetti di personalità e di spazio-tempo espressi in paesaggi allegorici, intimisti e surreali.Lemke introduce nelle opere linee o aree pretesti spaziali per l’inserimento di figurine, piccoli ragazzi in vestiti casual o giovani uomini in soprabiti che servono come punti di riferimento per dimensione ed orientamento nei quadri.
L’interesse affettuoso dell’artista per la sua generazione diventa evidente nella maggior parte delle sue opere giocando con temi prescelti che rendono il suo lavoro
apparentemente vasto in modo surreale

INFO
LA MEDITERRANEA ARTE
Via Carlo De Cesare 60
80132 Napoli
Mercoledì 11 novembre ORE 18,00
tel. 081.417413
Orario:Dal lunedì al venerdi ore 11,00-13,00 e 17,00-19,30
sabato ore 11,00-13,30
Periodo 11 novembre-7 dicembre 2009.

da: Daniela Ricci [d_ricci@libero.it]

Categorie: Mostre

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