All’alba di oggi i ministri europei che si occupano di agricoltura, con il solo voto contrario della Spagna, hanno votato la proroga alle misure per il tabacco che in Italia avevano fatto scendere in sciopero tutto il comparto. L’Assessore Vincenzo Aita, visibilmente soddisfatto, ha detto: “Grande soddisfazione per il risultato sulla riforma del tabacco . Questo risultato positivo è il lavoro di un coordinamento e di continui confronti avvenuti in questi giorni tra le istituzioni ed il mondo del lavoro.”Non ultimo l’incontro avvenuto sabato scorso tra i lavoratori , gli imprenditori del tabacco ed il presidente della regione Campania Antonio Bassolino e l’assessore al ramo Vincenzo Aita , e la partecipazione degli stessi alla manifestazione che si è tenuta il 21 a Roma. “Tutto questo mostra la grande attenzione che le istituzioni regionali hanno prestato al problema, e non poteva che essere così.” Continua Aita “anche tutte le polemiche che sono nate con Prodi risultano sciogliersi se ci si siede ad un tavolo di lavoro e si discute sul futuro di una Nazione. Per quanto riguarda la Campania l’impegno che l’istituzione regionale dovrà adesso assumere è quello di creare un ipotesi di filiera che punta principalmente a prodotti agricoli di qualità. Una trasformazione che con questa proroga potrà avvenire con un impegno costante .”
Lo sciopero dei tabacchicoltori italiani che si è concluso con una manifestazione imponente a Roma nella giornata di lunedì, aveva evidenziato il malessere che serpeggia nei settori produttivi agricoli italiani. La decisione di disaccoppiare i finanziamenti in agricoltura che avrebbe dovuto ratificare la Commissione europea la notte scorsa, se presa, praticamente avrebbe cacciato dalla tabacchicoltura migliaia di lavoratori, creando non poche difficoltà alle loro famiglie.
A proroga ottenuta val al pena fare il punto sulla situazione tabacco. Si è parlato tanto di riconversione agricola nei tre anni che l’Ue avrebbe accordato ai paesi produttori, ma non si è tenuto in nessun conto che per fare questa operazione ci vogliono molti soldi in più per la formazione, la bonifica dei suoli e l’inserimento in mercati che già risultano al limite della ricettività in ogni comparto agricolo. E allora, uno sguardo alle cifre del tabacco in Europa comparandole con quelle italiane, attraverso i dati forniti dal settore stesso, chiarirà meglio le perplessità emerse contro le misure europee. La produzione di tabacco in Europa ammonta a 350 mila tonnellate, di cui 130mila in Italia, il 37% che rappresenta più di un terzo. La superficie agricola nell’ Ue è di 125mila ettari, di cui 40mila in Italia, il 32%. Le imprese agricole europee sono 110mila, in Italia 27mila, il 25%. Le imprese che trasformano il prodotto Nell’Unione sono 116, in Italia 60, il 52%. L’unione europea spende per i paesi produttori di tabacco 950milioni di euro, in Italia 340milioni, che pone il nostro paese al secondo paese dopo la Grecia, si può dedurre, quindi, che l’Italia incide sulla spesa europea nella misura del 36%. In Italia i posti di lavoro assicurati dalla tabacchicoltura sono 150mila di cui 135mila occupati a tempo pieno. In Campania i lavoratori sono 70mila di cui la metà stagionali.(Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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