LIBRI PER I GIORNI DELLA MEMORIA PROPOSTI DA PROGEDIT

Raccontare ai bambini l’orrore della Shoah e insegnare la tolleranza e il rispetto dell’altro.
È questo l’obiettivo perseguito da Anna Baccelliere e Liliana Carone in In punta di stella.
Racconti, pensieri e rime per narrare la Shoah, la nostra più recente pubblicazione.
L’autrice e l’illustratrice affrontano l’inenarrabile con parole semplici e chiare, con tavole a colori serene e cariche di speranza, mai crude o violente, e, soprattutto, evitando la spettacolarizzazione del dolore e delle atrocità.

In punta di stella è solo l’ultimo dei volumi Progedit dedicati al Giorno della Memoria. Nel nostro catalogo ne ricordiamo altri.
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Sapore di pace di Angelo Buonsante
Benvenuto Max. Ebrei e antifascisti in Puglia, a cura di Giuseppina Boccasile, Vito Antonio Leuzzi e dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Ipsaic)
Leggi razziali in Puglia con testimonianze e documenti di Vito Antonio Leuzzi, Mariolina Pansini, Giulio Esposito

Ogni titolo è disponibile sul sito www.progedit.com con uno sconto del 15%. Sconti maggiori sono previsti in caso di acquisti consistenti.

Anna Baccelliere, Liliana Carone
In punta di stella
Racconti, pensieri e rime per narrare la Shoah
Collana: Briciole
2013, pp. 96 con ill. a colori,
€ 15.00 ISBN: 978-88-6194-161-8
Il libro
L’orrore della Shoah, a distanza di più di mezzo secolo, lo si può e lo si deve raccontare anche ai bambini, loro stessi protagonisti e vittime. “In punta di stella” è stato progettato, scritto e illustrato per raccontare l’orrore della Shoah alle giovani generazioni. Ma l’autrice e l’illustratrice affrontano l’inenarrabile con parole semplici e chiare, con tavole a colori serene e cariche di speranza, mai crude o violente, e, soprattutto, evitando la spettacolarizzazione del dolore e delle atrocità. Il libro è una piccola, raffinata antologia di racconti e testi poetici “graduati” per stile e contenuto, introdotti da pensieri, riflessioni, versi di deportati o sopravvissuti, corredato di immagini a colori e, nell’ultima parte, di un dizionario semplificato che aiuta a orientarsi nella crudezza del reale anche con la selezione di fotografie del tempo. Un piccolo scrigno di risorse didattiche per insegnanti ed educatori che vogliano sensibilizzare i ragazzi, sin dalla più tenera età, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria, alla tolleranza e alla consapevolezza necessaria del passato. Ma è anche un libro che educa al rispetto dell’altro per ogni giorno dell’anno.
L’autore
Anna Baccelliere (Grumo Appula, Bari) insegna nella scuola secondaria di primo grado. Autrice di libri per bambini e ragazzi, tra i numerosi premi nazionali e internazionali conseguiti ricordiamo il “Premio delle Palme” di San Vito dei Normanni, il “Vileg novella dal Judri” di Udine, il Premio città di Bitritto, il premio “Sulle ali delle farfalle e dei cigni” di Schwanenstadt (Austria). Tra i suoi libri: “Il Principe delle Murge”, “Sognando gnomi”, “Freak”, “Due pugni di terra per un sogno”, “Accidenti alle regole”, “Fabrizio e la rivolta dei giocattoli”, “Scrivere è giocare”, “Alina e l’orco Ulrico”, “Io, nonno Carlo e la paura”, “Il lupo? Pace fatta!”, “Che fine ha fatto nonno Peppino?”. Per i nostri tipi ricordiamo “I grandi non capiscono mai niente. I bambini ci spiegano la vita” (2012), illustrato con le tavole a colori di Chiara Gobbo. Liliana Carone, insegnante e illustratrice barese, ha al suo attivo pubblicazioni e partecipazioni internazionali. Tra le attività più recenti ricordiamo la Mostra Internazionale di Illustrazione “Fantasia” a Bari e le personali “In un mondo piccolo” (Bari, 2007) e “Fantastiche matite” (Biblioteca Nazionale di Bari, 2011). Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, è impegnata nella promozione del libro e della lettura tramite presentazioni e laboratori. Tra le sue pubblicazioni: “La leggenda dell’olivo” (Lupo, Lecce); “La fragranza del mandarino” (Tolbà, Matera); “Nonna, mi racconti di te?” (Edicolors, Genova).
Per i nostri tipi ricordiamo, insieme ad Anna Bossi, il suo “L’insalata era nell’orto” (2011).

Angelo Buonsante
Sapore di pace
Collana: Romanzi e racconti
2009, pp. 120, c
on illustrazioni in b/n, € 15.00
ISBN: 978-88-6194-073-4
Il libro
Prefazione di Michele Loconsole La storia dell’amicizia tra due ragazzi, Nino e Giosuè – uno cristiano, l’altro ebreo – in un tempo, la seconda guerra mondiale, e in un luogo, la Puglia, che diventano universali. Nino, il protagonista, è un adolescente che ha vissuto sulla pelle le drammatiche trasformazioni che si accompagnarono alla affermazione, prima, e alla caduta, poi, del regime fascista, senza lasciarsi mai intimidire dalla violenza e dalla brutalità che colpì chi cercava di sottrarre al martirio uomini e donne, bambini e anziani di religione ebraica. Nonostante l’odio insanabile, che perseguitò le famiglie ebree, e la guerra, che dilaniò le relazioni tra chi, a un tratto, si trovò a essere additato come “il diverso”, Nino e Giosuè riuscirono a tenere saldo il loro legame. Nino racconta gli anni intensi del secondo conflitto mondiale, come in un diario, in prima persona. Il suo passare da spensierato adolescente, che vive con la sua famiglia il tranquillo alternarsi delle domeniche con gli amici e gli impegni scolastici, a unico uomo di casa. La guerra priva Nino del padre, del fratello maggiore, del primo amore, della fiducia in un futuro da ricostruire con coraggio, affrontando le paure del presente con la forza della fratellanza e della solidarietà. L’insegnamento è che, quando si riescono a superare gli atavici pregiudizi che pongono irrazionalmente gli uomini l’uno contro l’altro, diviene possibile riscoprire il significato della parola pace.
L’autore
Angelo Buonsante nasce a Conversano, in provincia di Bari, nel 1959. Comincia giovanissimo a frequentare gli ambienti culturali e cattolici della sua città e, durante gli anni del liceo, si dedica alle problematiche sociali come educatore nell’Azione Cattolica. Nel 1972, approda a Radionorba e, fino al 1979, è autore e conduttore di programmi radiofonici a sfondo culturale. Dopo la laurea in lingue straniere, e un’interessante esperienza come pubblicista, comincia a svolgere traduzioni per agenzie di servizi e importanti centri di traduzione. Il suo primo romanzo, nel 2005, “False Chimere”, ottiene un successo di pubblico e di critica, in particolare presso docenti e alunni delle scuole pugliesi.

Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo
e dell’Italia contemporanea (Ipsaic)
Benvenuto Max
Ebrei e antifascisti in Puglia
a cura di Giuseppina Boccasile, Vito Antonio Leuzzi
Collana: Storia e Memoria
2007, pp. 160, con ill. in b/n,
€ 12.00 ISBN: 978-88-6194-022-2
Il libro
“Mi perdonerai? Te i tuoi siete stati sempre di una importanza molto maggiore sulla formazione mia di quanto non mi resi conto sino a poco fa. In quel crollo, voialtri eravate il punto fermo, la saggezza, e il rifugio emozionale per me, giovane rifugiato senza radici vere e proprie. Ed ora che ancora una volta ho rifatto la mia vita in un altro paese, mi manca acutamente quel che mi hai offerto in circostanze simili 25 anni fa”. Con questi accenti di grande riconoscenza, il 6 gennaio 1959, da Londra, il medico Max Mayer, ebreo originario di Bonn, esule dalla Germania negli anni Trenta per sfuggire alle persecuzioni di Hitler, si rivolgeva a Tommaso Fiore, ricordandogli il peso che, nella sua formazione, aveva avuto quel gruppo di intellettuali liberalsocialisti che l’avevano accolto a Bari, giovane studente di Medicina, indicandogli la via maestra della democrazia. Il sodalizio che intreccerà nelle famiglie Fiore, Cifarelli, Canfora, Laterza, costituirà un’ esperienza indimenticabile e centrale anche quando, ormai laureato ed emigrato in Pakistan e poi a Londra, manterrà i contatti con gli amici e maestri di un tempo. Quella vicenda esaltante viene ricostruita, insieme alla tragedia di un’epoca, attraverso il carteggio inedito che, per mezzo secolo, Mayer intrattiene con Tommaso Fiore, Michele Cifarelli, Fabrizio Canfora, con le loro famiglie e con i giovani antifascisti che gli si raccolsero intorno. Completa il volume un rapporto sui campi di sterminio che un ebreo olandese consegnò a Mayer, medico incaricato dall’ambasciata tedesca di stilare le perizie per l’indennizzo delle vittime del nazismo.
Il curatore
Giuseppina Boccasile, già dirigente scolastica, è impegnata nella diffusione della pedagogia popolare freinetiana e nel Movimento di cooperazione educativa. Tra i suoi saggi, ricordiamo “Il potere dell’educazione all’immagine per lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione” (1987) e “Quel che resta di Fra’ Giacomo” (2007). Vito Antonio Leuzzi dirige l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. Autore di numerosi saggi sulla storia della Puglia e del Mezzogiorno, ricordiamo, per i nostri tipi, la cura, insieme a Giulio Esposito, del volume “La Puglia dell’accoglienza” (2006).

Vito Antonio Leuzzi,
Mariolina Pansini, Giulio Esposito
Leggi razziali in Puglia
con testimonianze e documenti
Collana: Storia e Memoria
2009, pp. 224, € 18.00
ISBN: 978-88-6194-047-5
Il libro
Quali furono, in Puglia, le conseguenze della legislazione antisemita, varata dal fascismo in Italia tra l’estate e l’autunno del 1938? E quali settori della società privata e della vita pubblica colpì maggiormente? Questo volume ricostruisce i provvedimenti razziali, la propaganda e la persecuzione contro gli ebrei in una regione apparentemente periferica, dove invece lo spirito di accoglienza aveva schiuso gli orizzonti e maturato fermenti culturali. Ad alimentarli ulteriormente provvedeva la presenza e l’attività editoriale di casa Laterza e di altri poli di irradiazione. La narrazione, che attinge a testimonianze e documenti in parte inediti, ripercorre le vicende tragiche di famiglie e persone, ma si accentra in particolare su settori e istituzioni di rilevante interesse pubblico: la scuola e l’università, che videro l’espulsione dei docenti ebrei, il mondo dell’informazione, con particolare attenzione alla funzione assunta dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, quotidiano nazionale, diffuso soprattutto in Puglia e nelle regioni limitrofe. In queste pagine, l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea perfeziona indagini avviate una decina d’anni fa, in collaborazione con l’IRRSAE Puglia, l’Archivio di Stato di Bari e diversi organismi scolastici. I risultati di questa nuova pubblicazione, che include, tra le altre, le testimonianze di Max Mayer, Laslo Brull, Michele Cifarelli, Tommaso Fiore e Vera Levi Finzi, costituiscono un’occasione di riflessione sul complesso fenomeno del razzismo e dell’intolleranza, tipici del totalitarismo fascista, che ha avuto effetti rilevanti anche nella realtà pugliese alla fine degli anni Trenta.
L’autore
Vito Antonio Leuzzi dirige l’Ipsaic. Autore di saggi sulla Puglia e il Mezzogiorno, ricordiamo, per i nostri tipi, la cura, insieme a Giulio Esposito, della “Puglia dell’accoglienza” (2006) e “Benvenuto Max” (2007, in collaborazione con Giuseppina Boccasile). Mariolina Pansini è funzionario dell’Archivio di Stato di Bari. Ricordiamo, tra i suoi saggi, il contributo a “Puglia e Albania nel Novecento” (Nardò 2008). Giulio Esposito, ricercatore Ipsaic, insegna nei licei. Tra i suoi lavori, ricordiamo “In cammino per la libertà” (Bari 2008, in collaborazione con V.A. Leuzzi).

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Categorie: Libri

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