Un tavolo di concertazione di dieci istitituzioni per aggiustare i danni all’antico Cunicolo Conte Sarno, che riceve le acque meteoriche provenienti dalla zona archeologica di Pompei. L’intervento, che costerà intorno al milione di euro, è necessario per evitare danni alla Pompei moderna, ma anche a quella antica. Oggi l’acqua piovana, oltre ad invadere gli scavi, allaga strade, bassi, negozi, cantine e può provocare qualche frana. Il caso di Sarno è l’esempio estremo ma non unico, quindi è apparso opportuno che alcuni rappresentanti di enti e istituzioni pubbliche si siano trovati attorno allo stesso tavolo per vedere che fare per la lava di Pompei. Sì, la lava. Quando piove nella zona archeologica, l’acqua và da tutte le parti e spesso provoca notevoli disagi, come quelli descritti prima. Questo accade perché il Cunicolo Conte Sarno è fuori uso. E non da poco tempo. Ma l’intervento, trattandosi di zona sottoposta a vincolo, ha richiesto l’accordo di ben dieci istituzioni, che dovrebbero risolvere l’annosa questione. Se questa elefantiaca procedura all’estero sarebbe un fatto anormale, non lo è nel paese che ormai ha assunto il ruolo di “culla della burocrazia”. Ad ogni modo, la realizzazione delle opere al Canale permetterà di ottenere la salvaguardia dei beni archeologici di Pompei, minacciati dalle acque meteoriche abbondanti e non regimentate; che, come ha spiegato l’assessore Stamati : “E’ un lavoro che coniuga antico e moderno e che eviterà, finalmente, l’allagamento sistematico della villa dei Misteri e della villa di Diomede, attraverso il rifunzionamento del vecchio cunicolo, progettato dall’architetto Domenico Fontana. Essere riusciti a risolvere questo grave problema, ci riempie di orgoglio e ci gratifica”. Non solo, ma il riordino del sistema di raccolta delle suddette acque nelle aree circostanti ed esternamente agli scavi, eviterà tutti i disagi che si riscontrano oggi. Più dettagliatamente, l’intervento individua 2 lotti funzionali. Le opere da realizzarsi all’interno dell’area Archeologica di Pompei, individuate sinteticamente con la rifunzionalizzazione dell’Antico Cunicolo “Conte di Sarno”, di enorme valore storico, saranno a cura della Soprintendenza Beni Archeologici di Pompei, che provvederà ad individuare un proprio Responsabile del procedimento per la progettazione. Mentre la progettazione delle opere da realizzarsi all’esterno dell’area Archeologica, individuate sinteticamente con il convogliamento delle acque meteoriche verso il recapito finale, saranno a cura dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, che a sua volta provvederà ad individuare un proprio Responsabile del procedimento per la progettazione. A margine dell’iniziativa che è importantissima, val la pena rimarcare, che questo modo tutto italico di amministrare la “cosa pubblica”, oltre che far venir meno la tempestività e l’urgenza, requisiti essenziali per qualsiasi lavoro pubblico, risulta dispendioso, visto che bisognerà pagare numerosi soggetti-consulenti, ciascuno chiamato a dare il proprio contributo, laddove, con tutta probabilità, può bastare una sola istituzione a risolvere il problema. Un sistema, dunque, che pur subìto a malincuore da tutti ma non condiviso, non ha mai trovato le menti giuste per la riforma di un sistema che invece di aiutare lo sviluppo del paese, lo frena continuamente. Su questo aspetto, forse, sarebbe urgente un tavolo di concertazione, questo sì. Per la cronaca, all’incontro, svoltosi nella sala Giunta della Provincia di Napoli, si sono incontrati per dibattere la questione e per siglare il patto d’azione: l’assessore all’Ambiente Luca Stamati, per l’Amministrazione Provinciale di Napoli, cui va il merito di aver risvegliato l’attenzione di tutti al problema, co-promotore dell’iniziativa e della realizzazione e per la speciale competenza sul demanio idrico e sui corpi idrici superficiali; la Soprintendenza Beni Archeologici di Pompei, co-promotore dell’iniziativa e della realizzazione, nonché beneficiario finale; Luigi Anzalone, assessore al Bilancio della Regione Campania, proprietario del Cunicolo Conte Sarno; Giuliano Cannata, per l’Ente d’Ambito Territoriale Ottimale Sarnese-Vesuviano, in quanto deputato alla gestione territoriale del servizio idrico integrato; il Soprintendente archeologico di Pompei, Pietro Guzzo; il Soprintendente Beni architettonici ed Ambientali, Enrico Guglielmi, per la tutela dei beni soggetti a vincolo; l’Autorità di Bacino del Sarno, Marcello Postiglione, per la verifica di compatibilità con la pianificazione del settore; l’amministratore dell’Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo di Pompei, Luigi Necco; i sindaci di Torre Annunziata, Francesco Maria Cucolo, di Boscoreale Vincenzo Cavaliere, il commissario straordinario del comune di Pompei, Benedetto Fusco. (Nota di Gianpaolo Necco, componente Arga, inviata alle Arga)


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