La Riserva Naturale dello Stato, Cratere degli Astroni, a Pozzuoli, è posta in un cratere vulcanico dei Campi Flegrei a 16 km. da Napoli, tra Agnano, il Monte Leucogeo, Pianura e il Monte Barbaro.
Appartiene alla Regione Campania che ne ha affidato la gestione, attraverso una convenzione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Agricoltura e Foreste, al Wwf campano. Occorrerebbero misure di restauro alle torri e ai due antichi fabbricati, uno all’ingresso della torre centrale, l’altro in fondo al cratere, che potrebbero essere utilizzate come sedi per le diverse associazioni ambientaliste: Wwf, Legambiente, Aidos, ecc., eliminando quei casotti di legno e plastica, che stonano fortemente con l’ambiente ma per farlo ci vogliono alcuni milioni di euro che ora nessuno è disposto a cacciare, men che mai la Regione.
La superficie della riserva è di 247 ettari, l’altezza massima è di 255 metri s.l.m. e la quota minima 9 metri s.l.m. Il fondo del cratere presenta, in seguito ad una attività vulcanica secondaria, alcuni rilievi: il Colle dell’Imperatrice, m.76, il Colle della Rotondella, m.59, i rilievi dei Paglierini, m.17. Nel punto più basso del cratere vi sono tre laghetti: il lago Grande, il Cofaniello piccolo, il Cofaniello grande. L’imbuto craterico si presenta ondulato in corrispondenza di creste che a partire dal punto d’ingresso vengono denominati: Torre Centrale, Torre Nocera, Torre Lupara.. Nell’antichità gli Astroni erano utilizzati come bagni termali fin dai tempi dei romani, vista l’abbondanza a quei tempi di fonti di energia d’acqua salutari, che scomparvero con l’eruzione del Monte Nuovo nel 1538. In quello stesso periodo Alfonso I d’Aragona trasformò gli Astroni in Tenuta Reale di caccia, cingendoli con un alto terrapieno, sostituito tre secoli dopo da Carlo I di Borbone con un muro di tufo ancora oggi conservato ma in uno stato di forte degrado e bisognevole di urgenti opere di restauro. Fu proprio durante questo periodo che sfarzose feste e battute memorabili di caccia furono organizzate dai regnati di Napoli per sé e per i propri ospiti. La vita degli Astroni poi ebbe un lento ma inesorabile degrado nonostante i gestori fossero prima i Savoia, poi l’Opera Nazionale Combattenti. Il cratere è ricoperto di bosco e la vegetazione è di tipo misto, mentre sui piccoli colli interni e sulle creste intorno prevale la macchia mediterranea. La riserva è dotata di percorsi-natura, centro di educazione ambientale, centro visite, area faunistica. Ci si arriva in auto con la tangenziale di Napoli, uscita di Agnano, dopo il casello girare a destra per 2 km. In autobus, a Piazzale Tecchio, Fuorigrotta, c’è l’autolinea C2 fino all’ippodromo e poi si va a piedi per 2 km. Il biglietto d’ingresso è di 5 euro. I soci e bambini non pagano. E’ aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 13,30. Il sabato e domenica visite guidate alle ore 10, 11, 12. Per le scolaresche e i gruppi visite guidate tutti i giorni su prenotazione obbligatoria, tel.0815883720-0815881255. sito web: www.astroni.it e-mail: oasi@astroni.it. E’ chiusa nei giorni di pasquetta, ferragosto e 1° gennaio. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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