Che ci sia una differenza di comportamento tra gli abitanti delle diverse zone climatiche della nostra penisola sono ancora in molti a crederlo. Prendiamo la uno bomber, quello che meteva esplosivi nei giocattoli per colpire soprattutto i bambini; o quello che appostava le prostitute e le faceva a pezzi, o quello che pensava di aggiustare tutto sopprimendo con siringhe velenose ammalati in ospedali. Tutti casi nati nel nord del paese,e non tutti ancora risolti. E c’è l’ultimo che arriva fresco fresco dal triangolo Mantova-Verona- Modena. Acqua saponata (ma potrebbe esserci qualcosa di diverso dal sapone) al posto dell’acqua minerale imbottigliata e sigillata. Con una siringa si inietta il sapone liquido facendo un foro nel collo delle bottiglie dei supermercati. Una trovata diabolica, anche se prevedibile.Risultato, 5 casi e tutti per fortuna risolti in modo quasi indolore, ma la paura per quello che potrebbe succedere se al posto del sapone ci fosse qualcosa di più venefico? Vien da chiedersi quando agisca il maniaco, o la maniaca, visto che per ora si tratta di confenzioni in vendita nei supermercati. E come faccia a sfuggire all’occhio delle telecamere a circuito chiuso. E come eluda il sia pure casuale controllo cui sono sottoposti quelli che entrano per far spese, dai vigilantes che arcigni aspettano il ladruncolo con in tasca qualche tavoletta di cioccolata che fa scattare l’allarme all’uscita. Insomma, se non si è capaci nemmeno di svolgere questo compito apparentemente non difficile, come pensiamo di combattere il terrorismo?


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