PIZZA: UNA RICETTA USA PER VINCERE IL CANCRO? SORRY ALREADY FACT

LOPA: gia nel 2004 nella compilazione del disciplinare per l’STG, ci furono diversi studi che riconosceva la Pizza la più equilibrata per la salute umana, tutelando la pizza tuteliamo i diritti e la storia delle capacità gastronomiche del popolo Napoletano e Campano
Quindi, è proprio la pizza che, meglio di ogni altro prodotto, esprime il valore, la tipicità e la tradizione dell’agricoltura italiana. E con essa quella della dieta mediterranea -di cui è alimento principe- che, nonostante gli sterili e strumentali iniziative che da alcuni giorni vengono da oltre oceano, è riconosciuta, a livello scientifico e medico, come la più equilibrata per la salute umana. Recenti studi,fatti proprio in Italia, sottolinea il Presidente del Comitato Ministeriale per la Tutela della Pizza STG, (specialità tradizionale garantita),Rosario Lopa, non a caso, hanno rilevato quanto, in alcun zone del nostro Paese, sia elevata l’età media della vita per quelle persone che basano la propria alimentazione con i classici prodotti mediterranei. Già negli anni scorsi e per iniziativa di vari operatori del settore, come ad esempio i due presidenti delle associazioni che hanno redatto il disciplinare per il riconoscimento dell’Stg, Antonio Pace, Verace Pizza Napoletana e Sergio Miccù, Pizzaioli Napoletani, si fece un primo studio sulle capacità antiossidante del prodotto Pizza. Successivamente, continua Lopa, un’ulteriore studio fatto nel 2005, di Cosimo Mogavero, pizzaiolo imprenditore, ed Eugenio Luigi Iorio, medico nutrizionista, che vide alla presentazione anche la presenza di Eugenio Del Toma, docente emerito dell’Università La Sapienza di Roma, sulla Pizza Antiossidante, grazie principalmente al Licopene, potente antiossidante presente nel pomodoro, come ribadito dalla nota nutrizionista, Evelina Flachi, e da Giuseppe Santoro della Federazione Italiana Pizzaioli, sul numero di novembre 2006 di Pizza & Food. Oggi, la pizza è un piatto tipico italiano con marchio a specialità tradizionale garantita. E’ l’emblema della cucina italiana nel mondo e viene consigliata dai nutrizionisti e da questi considerata parte della dieta mediterranea. Cento grammi di pizza contengono approssimativamente 52 grammi di carboidrati, 20 grammi di salsa di pomodoro, 20 grammi di mozzarella, 4 grammi di olio di oliva, 2 grammi di lievito, più svariati condimenti. La pasta si prepara con la farina, ricca di carboidrati complessi, quindi di energia, i cereali forniscono anche una discreta quantità di proteine, vitamine del gruppo B, minerali e fibre. L’olio extravergine di oliva garantirà l’apporto dei benefici grassi vegetali e, insieme ad essi, i preziosi polifenoli, sostanze ad attività antiossidante che hanno la proprietà di contrastare i radicali liberi. La mozzarella ed, eventualmente, il parmigiano o il pecorino, aggiungeranno modiche quantità di proteine animali e ancora un po’ di grassi. Il pomodoro sembra fatto apposta per la pizza: essndo ricco di un potente antiossidante e antitumorale detto licopene,aumenta la sua efficacia se associato ai grassi ( della mozzarella e dell’olio per esempio). Inoltre è anche l’alimento che più facilita la digestione degli amidi del pane e della pasta. Il sale marino, integrale, non raffinato, ha un alto contenuto di iodio-naturale- e ioduri, che hanno la proprietà di regolare il buon funzionamento della tiroide, importante per il nostro metabolismo; e tantissime microparticelle vitali con un alto valore biologico: magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, zinco, fosforo. Il basilico è il terzo colorato ingrediente della pizza margherita, le cui foglie hanno propietà digestive, antisettiche e profumano l’alito. Passiamo ora all’apporto calorico: 100 grammi di una generica pizza con pomodoro e mozzarella apportano circa 251 kcal ( 52 grammi di carboidrati, 5,6 grammi di grassi e 5,6 grammi di proteine). In teoria una pizza di mendie dimensioni, circa 300 g di peso, potrebbe sostituire, dal punto di vista delle calorie totali, un pasto completo e, anche se sbilanciata dal punto di vista proteico, sarebbe in grado di apportare una quantità di amidi più che adeguata ai fabbisogni nutrizionali e, addirittura una quantità di grassi inferiore rispetto alla soglia. Preparata con gli opportuni accorgimenti e associata ad un regime dietetico equilibrato la pizza può costituire un ottimo carburante per chi pratica attività sportiva e può contribuire perfino a ridurre la massa grassa e, quindi, a dimagrire in maniera intelligente. Una curiosità ulteriore, sfuggita agli amici Americani, conclude Lopa, la Pizza ha proprietà benefiche e tiene lontano oltre al cancro anche l’infarto. Lo rivela uno studio italiano, secondo cui il consumo di pizza è associato ad un ridotto rischio di tumori dell’apparato digerente e riduce di un terzo il rischio di infarto. Oggi possiamo dire di aver ottenuto un altro grande successo tutelando la pizza e quindi i diritti e la storia delle capacità gastronomiche del popolo Napoletano e Campano .

Napoli 29 marzo 2007
(da politicheagricole@virgilio.it
www.politiche agricole.it)


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