Nella relazione di introduzione alla conferenza stampa, l’assessore Aita ha ricordato come la cultura del vino in Campania rappresenta una forza ed una presenza costante, dai greci ai romani, fino ai giorni nostri non vi è tavola imbandita senza bottiglia di vino. I recenti ritrovamenti di vigneti negli scavi di Pompei, testimoniano l’intrecciarsi della cultura vitivinicola campana con i profumati tralci di un antica varietà che con amore si sta cercando di riportare in vita. Da tempo una politica agricola rivolta alla tipicità ed alla qualità dei prodotti ha portato all’ascesa di un settore turistico che va sempre meglio, quello legato a itinerari enogastronomici. L’offerta agroalimentare campana è costituita essenzialmente da prodotti della tradizione mediterranea: sono in larga misura prodotti di qualità, con una forte identificazione territoriale ed altrettanto componente di specificità. Un nuovo tipo di vita, più equilibrato, più naturale ma soprattutto legato ai piaceri della buona tavola e del buon bere è la richiesta dei consumatori ma appare altrettanto necessaria la ricerca di nuovi scenari e mercati del prodotto tipico attraverso processi decisionali che, necessariamente – devono riguardare gli aspetti promozionali e forme di commercializzazione che presentino elementi di grande modernità. Il Vinitaly – salone internazionale del vino e dei distillati è l’evento mondiale numero uno che caratterizzerà il settore dei vini e dei distillati: primo per numero di partecipanti e superficie espositiva impegnata; (51.000 mq di superficie espositiva, con più di 3.100 aziende provenienti da 21 paesi, oltre 105.000 operatori economici ) primo per numero dei partecipanti e superficie espositiva impegnata; primo per numero e qualità di visitatori e di eventi collaterali. La rassegna rappresenta un insostituibile momento di mercato, di opportunità e di immagine per tutte le aziende del settore per proporre il meglio della propria produzione vinicola. Il meglio della produzione campana per l’anno 2003 è sottolineato in Irpinia da 2 nuove Docg – Fiano di Avellino e il Greco di Tufo che si aggiungono al Taurasi già Docg: grande risultato 3 Docg in una regione, più ancora in una sola provincia.Sono inoltre in corso di avanzato riconoscimento:
– la Doc Irpinia che , articolata in tre fondamentali tipologie ( due bianchi e un rosso) e sottozone servirà da Doc di “appoggio” alle tre Docg irpine;
– la Igt Campania, (in prossima discussione al Comitato Nazionale Tutela Vini Doc) che, avendo un disciplinare molto rigoroso, avrà una qualità più vicina ai vini Doc che agli altri Igt; inoltre potrà utilizzare molti vitigni autoctoni che sono in fase di riscoperta.


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