Si stanno concludendo in tutte le scuole le campagne contro il fumo. In Campania L’Ufficio regionale scolastico, diretto da Alberto Bottino, ha raccolto numerose adesioni dalle scuole che hanno aperto le aule ai divulgatori scientifici convocati per illustrare quanto danno fa il fumo. A loro sono stati affiancati i giornalisti ambientalisti dell’Arga della Campania che hanno offerto il proprio contributo di conoscenze, affinché la campagna andasse avanti nel migliore dei modi. Tant’è che l’anno prossimo è previsto che si cominci qualche mese prima per ripetere la guerra antifumo. Secondo il ministro alla salute pubblica, Girolamo Sirchia, gli effetti di questa campagna antifumo stanno avendo successo: nel 2003 sono stati venduti 65 milioni di pacchetti da venti sigarette in meno rispetto al 2002; sempre nel 2002, poi, si sono venduti 5miliardi 138milioni pacchetti di sigarette, mentre nel 2003 il totale è sceso, appunto, di 65milioni. Ed è un segnale positivo, anche se la diminuzione in termini percentuali è di appena l’1,2%. Ma tutto stava a cominciare. Naturalmente le statistiche sono anche in opposizione: quelli dell’Aduc dicono che la cifra dei pacchetti venduti è del doppio e così la percentuale salirebbe al 2,4%. Ma il ministro avverte che quelli che fumano di più sono i ragazzi, soprattutto quelli al di sotto dei 16 anni, che ne fanno uno stile di vita, una moda. Una recente ricerca dell’Oms, infatti, denuncia che in Italia su 100 ragazzi di 11 anni in 4 fumano. A 13 anni già diventano il 14% i ragazzi con il vizio e nell’area adolescenziale, a 15 anni, fuma un ragazzo su 3. L’unica soluzione è quella di insistere con le campagne anti fumo, a scuola ma anche nelle famiglie perché è proprio in seno alle famiglie che si possono valutare meglio i rischi del fumo.


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