La Commissione europea ha lanciato l’allarme: anche l’Europa è a rischio desertificazione.Lo ha fatto nella sua comunicazione sulle politiche di protezione dei suoli. Il suolo europeo, essenziale per la produzione di cibo, è sempre più minacciato da un’ampia gamma di attività umane, che ne pregiudicano la vitalità a lungo termine. Il rapporto dell’esecutivo europeo denuncia che nei 15 paesi dell’Ue, 52milioni di ettari, oltre il 16% del territorio totale, soffrono di fenomeni di degrado del suolo. E 20 milioni di ettari, più del 25% delle terre agricole, ed il 35% di quelle a pascolo, sono compromessi da fenomeni che in assenza di misure drastiche, potrebbero dare luogo alla desertificazione, causata o peggiorata nel vecchio continente da siccità, deforestazione, coltivazioni intensive, sfruttamento minerario, impianti industriali, discariche. Secondo le rilevazioni Onu, in Europa la desertificazione non sarebbe solo una minaccia: fenomeni evidenti sono già presenti in alcune aree dell’Italia centrale e meridionale, della Spagna, Francia, Portogallo e, più diffusamente in Grecia. L’Ue ha da tempo adottato una sua ricetta per combattere la desertificazione: affrontare lo studio dei processi e le soluzioni sul campo. In questo caso il terreno di ricerca e sperimentazione sono i bacini idrografici, oggetto di un progetto comunitario. L’Italia è in prima linea per l’aiuto al terzo mondo che soffrono gli effetti crescenti della desertificazione. E’ quanto ribadisce in una nota il ministro per l’ambiente, Altero Matteoli, ricordando che il nostro paese sostiene con progetti e iniziative gli sforzi per strappare al progressivo e totale inaridimento vaste aree di territorio. (Nota di Gianpaolo Necco, componente Arga della Campania, inviato alle Arga)
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