Non ce la fanno più. I pastori che fino a ieri avevano portato settemila capi di bestiame al pascolo, dal primo gennaio non hanno più né bestie né lavoro. Gli avevano promesso risarcimenti e incentivi per ricominciare. Nessuno se n’è occupato, tant’è che i disperati, almeno cento famiglie, hanno scritto alle autorità la loro delusione e manifestato la loro rabbia, preannunciando dimostrazioni eclatanti. Vogliono lavorare, lo stesso lavoro possibilmente, oppure un altro, ma le loro famiglie devono mangiare. Quando scoppiò il caso diossina nei comuni predetti, le autorità promisero, strombazzandolo ai quattro venti (cioè agli interessati e alla stampa) aiuti e soluzioni alternative. E poi tutti squagliati come neve al sole. Solo che questi nostri pastori non avevano fatto niente per causare la catastrofe che s’è abbattuta su di loro. Vanno salvati, al più presto.
Agricoltura e agroalimentare
Agricola, il mercato contadino itinerante a Sanza per la Fiera di San Sabino
Dopo una breve pausa il mercato contadino itinerante del Gal Vallo di Diano torna con il suo carico di tipicità e produzioni tradizionali. Il calendario autunnale riprenderà ufficialmente sabato 17 settembre a Sanza. L’occasione è data dalla Fiera di San Sabino, appuntamento legato Leggi tutto…
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