La denuncia-allarme della situazione dei cinque laghi flegrei e delle paludi, nonchè delle oasi lacustri naturali e artificiali della zona ha sortito l’effetto voluto. L’assessore alla pesca e al controllo del territorio della Provincia di Napoli, Vincenzo Lombardi, infatti, nel corso di una riunione svoltasi nell’aula consiliare di Frattamaggiore, ha annunciato che verranno utilizzati fondi europei per la realizzazione dei primi laghetti da pesca nell’area metropolitana di Napoli. Parte, quindi, il piano di recupero e valorizzazione produttiva degli specchi d’acqua flegrei, ora abbastanza abbandonati e degradati da un inquinamento che ha più cause. Si comincia dai 5 laghi costieri, attrezzando le sponde per le attività turistiche dell’Averno, Fusaro, Lucrino, Miseno, Patria. Complessivamente si passerà alla bonifica e alle attrezzature turistiche di 16 laghetti, paludi e invasi, nonché alle miniere abbandonate. Di tutto ciò si occuperanno i progettisti di Acquaprogram, Stefano Salviati, di Sviluppo Territoriale, Raffaele Romano, il geologo Antonio Vallario, i responsabili di Arci-Pesca, Giorgio Montagna, e di Libera Pesca, Luigi Morelli. Intanto nel mare che bagna la costiera sorrentina s’è verificato uno strano fenomeno: sono comparsi banchi molto estesi di organismi planctonici azzurri dal nome scientifico di “Velella,velella”, più noti come le barchette di San Pietro. La direttrice della stazione zoologica Dohrn di Napoli, Flegrea Bentivegna, minimizza e dice che si tratta di sifonofori che viaggia in formazione a vela (da qui il nome), nelle acque calde e temperate. Mangiano minuscole particelle di plancton e piccoli abitanti marini, a loro volta, poi, diventano cibo per numerose specie di pesci. Non sono pericolose per l’uomo anche se hanno un liquido urticante che però è dannoso quando emesso dalle meduse.Il fenomeno si esaurisce quando raggiunge le spiagge, dove si arenano muoiono. Il fatto che dagli oceani si siano spostati nel mare caldo Mediterraneo è del tutto normale, perché questo è il loro habitat naturale. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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