A Benevento l’impianto di Casalduni assicura un regolare smaltimento fino a tutto martedì prossimo. A Caserta, nonostante le 6mila tonnellate di rifiuti da smaltire, sono attivi presidi di cittadini dove sono le discariche chiuse (da riaprire per necessità, purtroppo) a Santa M.La Fossa, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa. Anche a Salerno vi sono oltre 6mila tonnellate di rifiuti per le strade; la discarica di Parapoti, Pugliano, è presidiata dai cittadini mentre ieri i parroci hanno celebrato messa davanti ai cancelli dove sono i compattatori, quasi a sottolineare l’intervento del cardinale Michele Giordano che, insieme ai vescovi, chiede che queste scelte devono coinvolgere anche i cittadini interessati. La soluzione per l’Irpinia sarebbe quella di riaprire la discarica di difesa Grande ad Ariano Irpino, ma i presidi di residenti che hanno attrezzato tende per passarvela notte fiancheggiati dai parroci che parlano di terre diventate sepolcri, rendono inavvicinabile il luogo a meno che non si vogliano creare scontri e incidenti vari. Da Avellino, intanto, l’Arpac fa sapere che se tra un mese le cose non cambiano, coi rifiuti che potrebbero arrivare ai primi piani delle case, si chiederà l’intervento dell’esercito. Se non è una guerra, poco ci manca. Ma ora si fa sul serio.


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