Per l’immondizia scatta un nuovo allarme: tutte le strutture campane deputate alla raccolta e sosta sono stracolme. Messe fuori uso perché sature, sono sotto sequestro oppure addirittura presidiate dai residenti che manifestano contro ulteriori scarichi di rifiuti. Il Commissario Catenacci convoca i 5 prefetti per fare il punto della situazione e cercare nuovi spazi per lo scarico, ma l’affare è di quelli grossi e bisognerà aspettare del tempo per avere dei risultati. Intanto che si fa? Una breve storia la dice lunga sulla questione rifiuti in Campania. Nel maggio del 2001 già ci furono discariche chiuse perché piene. Scioperi, occupazioni e incidenti costrinsero gli amministratori a spedire in Germania, col treno, carichi quotidiani di rifiuti. Nell’estate del 2002 non erano ancora pronti i 7 impianti di Cdr e i rifiuti cominciano un giro tra i Comuni che puntualmente cercarono di inviarli ad altri. Nell’estate del 2003 c’è stato un caldo asfissiante su tutto il paese, la situazione rifiuti è al massimo della crisi: si incendiano cassonetti, si chiudono gli impianti di Cdr, perché pieni e perché c’è un olezzo insopportabile, mentre le file di camion si formano davanti agli impianti di Caivano, Giugliano e Tufino. Ora si è a marzo. L’estate prossima non è lontana, e la soluzione per i rifiuti non si intravede. Domani chissà.
Categorie: Ambiente e energia
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