Convegno sulla biodiversità: per gli ornitologi è essenziale un nuovo atlante ornitologico nazionale.
Un nuovo atlante ornitologico nazionale per la mappatura completa degli uccelli in Italia. E’ questo uno dei risultati cui sono pervenuti scienziati e studiosi di ornitologia giunti da tutta Italia, ma anche dall’estero, ad Ercolano nella Villa Campolieto, per dibattere il tema della biodiversità nel campo dell’ornitologia. I convegnisti hanno inteso rispondere, dal 23 al 27 settembre, all’appello di Danila Mastronardi, presidente dell’Asoim (Associazione studi ornitologici dell’Italia meridionale) che da anni profonde il proprio impegno nello studio e nel censimento delle specie alate presenti nel sud della penisola. A tal proposito Maurizio Fraissinet, una personalità in campo ornitologico, tra gli organizzatori della manifestazione, ha espresso la sua soddisfazione per l’ampia partecipazione di studiosi italiani e stranieri al XII Convegno Italiano di Ornitologia che hanno voluto dare, con la loro presenza, il giusto riconoscimento dell’ornitologia italiana ed estera ai tanti risultati scientifici e divulgativi ottenuti dall’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale. La Campania balza, così, alla ribalta nazionale, in un momento in cui il mondo scientifico cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di tutelare ambiente e mondo alato, patrimonio dell’umanità. La regione, d’altra parte, per la sua posizione baricentrica nel Mediterraneo, costituisce quel ponte ideale sulla rotta delle migrazioni. Dal Garigliano al Volturno, dal Sarno al Sele, nonostante le cementificazioni selvagge e gli agguati all’ambiente ci sono aree in cui gli uccelli continuano a reclamare il loro diritto alla vita. Non a caso, la Ghiandaia marina è ritornata a nidificare nelle campagne di Cancello Arnone. La scoperta è avvenuta per caso l’anno scorso, mentre una delegazione dell’Arga Campania (Associazione regionale dei giornalisti dell’ambiente e dell’Agricoltura), guidata dal presidente Francesco Landolfo, faceva un sopralluogo per fotografare le numerose discariche abusive. E non è un caso, quindi, che sono soci onorari dell’Arga, Maurizio Fraissinet, Danila Mastronardi e Stefano Piciocchi. Ma la Campania è anche la Regione dove ci sono i Parchi nazionali del Vesuvio, del Cilento e quello regionale del Matese e di Roccamonfina. Ed è , in alcune zone umide, come quella dei Variconi a Castelvolturno, che stanzia il Cavaliere d’Italia o viene a svernare, lungo la fascia domiziana il Pettazzurro occidentale. Ma è anche la terra dove il Parco nazionale del Vesuvio ha come simbolo il Cardellino e dove il Codirossone nidifica da alcuni anni alle pendici dello sterminator Vesevo, oltre che nella catena dei Monti Aurunci. Qui il Passero solitario, cantato dal Leopardi, si è urbanizzato a Napoli e dintorni per sfuggire alle schioppettate di quei criminali che sparano su tutto ciò che vola. E ad Ercolano i convegnisti hanno fatto il punto sulle loro ricerche, che il prof. Fraissinet ha così sintetizzato. In primo luogo si rende indispensabile la stesura di un nuovo atlante ornitologico nazionale, che deve essere la risultante tra il metodo tradizionale e le nuove metodologie di rilevamento, quali quelle di MITO 2000. Solo un progetto che contemperi queste due modalità può garantire completezza nella raccolta dei dati. Inoltre, bisogna evitare riconoscimenti economici ai coordinatori e ai rilevatori, garantendoli magari solo a chi deve operare tecnicamente i lavori di archiviazione, segreteria e cartografia e, nel contempo, riconoscere quanto più spazio e visibilità alle realtà locali, onde evitare il paradosso di un paese, quale è il nostro, in cui si moltiplicano le iniziative di atlanti locali e non si riesce, invece, a organizzare un lavoro su scala nazionale. A tal fine, si avverte la necessità di avere un ente (pubblico o privato, o entrambi) che sia in grado di acquisire i fondi necessari per il progetto dell’atlante ornitologico nazionale. (Nota di Gianpaolo Necco, componente Arga, inviato alle Arga)
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