L’idea di Competere Innovazione Ci Serve un Piano d’Azione Anche a Ferragosto…
Sì, anche a Ferragosto. Dobbiamo essere persistenti, e quindi non manchiamo anche oggi di fare arrivare la nostra idea, o meglio la nostra proposta. Oggi è un richiamo a ciò che dovremmo fare dopo l’estate. D’altronde le idee migliori si coltivano oziando. 
A questo Governo resta poco da dire. Sta facendo il suo, tanto o poco che sia, ma di più non può e non riesce a fare. Non è il suo ruolo. 
Allora ci rivolgiamo ai candidati e presunti movimenti politici chiedendo quali programmi hanno per l’innovazione. Al momento nessuno, come per molti altri argomenti di fondamentale importanza. Sarebbe urgente darsi una mossa e metterci la testa. 
L’innovazione infatti, insieme alle politiche monetarie e fiscali, stimola la produttività e l’efficienza, favorisce il cambiamento, e nutre la crescita economica e il benessere sociale. Per fare innovazione occorre fare investimenti finanziari ma soprattutto investire nel sapere delle persone. Se non saremo noi a farlo, in Italia e in Europa, saranno altri, tanto da diventare più ricchi di noi in conoscenze. 
Negli ultimi sei mesi per esempio, la Cina ha avviato l’implementazione di un piano per l’innovazione che punta al 2050. Per comandare la globalizzazione i cinesi devono produrre e condividere innovazione (2020), assumere la leadership globale (2030), e diventare il primo paese al mondo (2050). 
 
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Gli USA sono avvisati, così come l’Europa. Trump è allergico all’innovazione, ma è fortunato a governare un ecosistema fatto di imprese e visionari che vogliono continuare a cambiare il mondo (e forse anche lo spazio). Gli incontri delle scorse settimane sono serviti per elaborare un percorso o quanto meno per proseguire sulla strada intrapresa da un secolo. 
Così gli inglesi che con la Brexit vorrebbero diventare una free zone (un porto franco) dell’innovazione. Così anche in Francia. Il Presidente Macron ha messo l’innovazione al centro dell’agenda di governo. Il richiamo dei talenti e l’accordo con i tedeschi per prendersi l’agenzia del farmaco (EMA) non sono retorica, ma fatti. A Nord continuano a guidare le classifiche di quelli che più innovano, più proteggono la proprietà intellettuale, più investono in educazione e ricerca, e i risultati gli danno ragione.
Un piano serve anche a noi, è urgente. 
Buon  Ferragosto 
Pietro Paganini 

Categorie: Attualità

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