IL MONDO CHE SARÀ ovvero lo scopo della umanità secondo Patrizio Ranieri Ciu
La Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla dopo la rappresentazione de “Il Mondo com’è”, secondo appuntamento della Trilogia dei Mondi nella rassegna teatrale “In the garden”, ritorna per il terzo ed ultimo appuntamento venerdì 21 Settembre alle ore 21:00 al PAT con “Il Mondo che sarà”, portando in scena la visione del futuro.
A conclusione dello spettacolo ci sarà lo straordiario momento di incontro tra attori e spettatori di fronte ad uno spaghetto e un buon bicchiere di vino.

Con “Il Mondo che sarà” si entra in contatto con l’ultima trappola della vita, circondati dal mistero insito nella affermazione del titolo che domanda, incognita che l’autore non intende svelare anzitempo: “sarà facile comprendere ma impossibile comunicare nel mondo delle sole immagini”.
E’ l’immagine che condanna alla solitudine, al silenzio, all’inganno.
“Il mondo com’era” ha offerto il fianco al sentimento.
“Il mondo com’è” afferma la violenza e l’egoismo di chi cerca di salvare il proprio r-esistere cancellando il sogno di una generazione considerata perduta,
“Il mondo che sarà”, fedele all’inversione delle parti, affronta la mutazione della parola in immagine.
Gli attori, quelli veri che si offrono e non si vendono, sono i soli clandestini che agonizzano senza una terra promessa. Nel mondo delle immagini il valore della parola sarà del tutto inesistente: resta solo il rumore,struggente, come il guaito di un cane abbandonato.
Nel teatro umano di un anno futuro il sogno è il retroscena della realtà. Comicità, ironia dramma e sentimento tendono ad uniformarsi in una immagine monocromatica dove il “significante” non ha alcun significato.
Quale futuro sarà dunque possibile? La risposta, terribile, è la visione della vera motivazione che all’origine dell’intera umanità. “E lo spazio, creduto infinito, si rattrappisce… Ed il tempo, costante salvifica, svanisce”.
Che la proverbiale e storica “preveggenza” dell’autore sia un monito per ogni generazione, passata, presente e futura.
La formula
Lo spaghettacolo: ogni argomento trattato tra parole e musiche inedite e sconosciute è oggetto di una diretta analisi nella aperta discussione proposta dagli interpreti a fine rappresentazione nell’incontro di fusione tra artisti e pubblico di fronte ad un bicchiere di vino offerto e, dove possibile, ad un piatto di spaghetti preparato dagli attori per se stessi e consumato insieme agli spettatori per una pausa di riflessione in comune sul sempre più difficile percorso di questo nostro esistere comunque insieme.
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IL MONDO COM’È la globalizzazione secondo Patrizio Ranieri Ciu
IL mondo com’è, seconda rappresentazione della Trilogia dei Tre Mondi Solitari di Patrizio Ranieri Ciu al giardino del PAT di Caserta, Corso Trieste 239, Venerdi 14 alle ore 21 nella originale formula dello spaghettacolo che al termine vede attori e spettatori uniti insieme nella diretta analisi dei temi trattati di fronte ad un buon piatto di spaghetti ed un bicchiere di vino.
Dopo il Mondo com’era, visione della generazione perduta cioè di quella opportunità generazionale, rappresentata dall’evento Beatles, a cui la umanità non seppe aggrapparsi rinunciando definitivamente all’amore universale, il particolare Teatro dei Monodialoghi affronta Il Mondo com’è cioè l’attualità, nei suoi risvolti comici (le TV commerciali), patetici (la politica) e drammatici (i venti di guerra) mettendo in evidenza la crisi del pensiero sociale con resoconti di violenza dettata da una solitudine pervasa dal vuoto quotidiano, prodotto nascosto da una finta allegria che sfocia nel disinteresse sensuale e persino sentimentale.
Il secondo atto della trilogia vede la poetica dell’autore affrontare senza alcun pregiudizio la crisi esistenziale che stiamo attraversando. E’ il mondo delle Ricorrenze. Non c’è speranza o rinuncia come prospettiva ma solo quel che meritiamo: la mediocrità. E quel che affettivamente ci spetta è la banalità, persino comica, divenuta l’oggetto del nostro presente. Il Mondo com’è è, per l’autore, il nostro peggior vissuto.
Dimentichi di un io interiore non resta che un solo io esteriore. Le canzoni inserite, assolutamente inedite, tenteranno di attraversare questo vuoto con accenni di emotività, con piccoli contatti di risveglio dei sensi che spesso invece restano sopiti per l’incapacità di comunicare ad ogni livello, tra padri e figli, tra gestori e gestiti, persino con se stessi in un mondo dove tutto è comunicazione estrema di un’apparenza che ormai ha confuso e conformato le identità.
Emerge allora la paura, paura dell’altro, degli altri e soprattutto di se stessi. Così la reazione sono le barriere, razziali, nazionali ed economiche. Ecco i nuovi confini irrazionali di una epoca dove la tecnologia stessa tende a suddividere ciò che ha unito con la globalizzazione. Una lezione alla quale, pur se per solo principio, dovremmo assistere tutti perché viene proposta dai giovani artisti della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla, giovani che rappresentano un futuro.
Ma quale futuro è allora ancora possibile? Forse lo scopriremo nel terzo appuntamento della trilogia: il Mondo Se sarà.

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IL MONDO COM’ERA
I Beatles come non li avete mai vissuti, il 7 settembre ore 21.00 nel giardino del PAT, Palazzo Arti e Teatro di Corso Trieste n.239.
Il fenomeno Beatles ha contrassegnato il linguaggio di una gioventù che scopriva la libertà come condizione essenziale di vita. Nell’arco di pochi anni rivoluzioni esistenziali hanno abbattuto barriere millenarie di regole rigide e bigotte cambiando il modo di essere e di pensare.
Patrizio Ranieri Ciu è un protagonista di quella esperienza e testimone tra i più attendibili grazie alla sua libera poetica che nel Teatro è divenuta cifra e stile inconfondibile con i Monodialoghi.
Il Mondo com’era, proposto in anteprima al PAT, è un tracciato di questa esperienza intellettuale che gli attori della Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla fanno propria con una sensibilità che non ha eguali. I testi dello spettacolo, diretta ispirazione delle musiche geniali dei 4 di Liverpool, sono il percorso sensoriale tra speranza, sentimento e disillusione nel simbolico arco di tempo tra il colpo di fucile di Dallas e quello di pistola sulle scale di ingresso del Dakota Building. La generazione perduta si guarda finalmente allo specchio.
L’originale e consueto spaghetto finale in compagnia degli attori e dell’autore vi attende per commentare insieme una epoca indimenticabile.
Per info & prenotazioni 392.2954745 – 334.1281015 – 393.3746011
compagniadellacitta@gmail,com

Categorie: Eventi

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