CONVEGNO SU CARLO LEVI
Una alleanza culturale delle Regioni Campania e Basilicata, delle loro Università, dei loro Comuni, per recuperare i valori morali e ideali affermati da Carlo Levi nella sua vita di artista e di politico e nelle sue opere letterarie, tuttora attuali: nel Sud non c’è più quella miseria materiale da lui descritta, ma ci sono le nuove povertà, i tragici squilibri economici, abissi sociali accentuati in tema di lavoro, vivibilità, infrastrutture. Queste le proposte annunciate da Nando Morra all’incontro dell’Associazione ex consiglieri e parlamentari (AREC) che ha impegnato davanti a un folto pubblico (fra cui studenti e docenti del Liceo “Levi” di Marano) studiosi ed esponenti politici. Tutti gli intervenuti hanno affermato la validità attuale di quanto Levi affermò nel “Cristo si è fermato ad Eboli”, negli scritti successivi, nei discorsi al Senato, nella dura polemica con il Pci sulla “civiltà contadina”. È urgente che quelle tematiche siano riproposte alle giovani generazioni e imposte alla riflessione politica: è infatti inaccettabile che la questione meridionale sia stata cancellata o sottovalutata, che si continui a lasciare fuggire i giovani dal Sud così come all’epoca di Levi fuggivano gli emigranti. Recupero della memoria ma anche proposte di azione culturale e politica nelle parole del presidente Arec Vincenzo Cappello, del moderatore Massimo Milone, nella rievocazione Mario Del Vecchio, nel saluto di Nino Daniele: la ricostruzione biografica di Raffaele Reina ha messo in evidenza i legami ideali fra Levi e i giovani napoletani del Gruppo Gramsci. Quanto e come sia cambiato Aliano, sede del confino cui fu condannato Levi dal regime fascista, lo ha testimoniato il sindaco Luigi De Lorenzo: il paesino dove lo scrittore volle essere sepolto per riaffermare vicinanza al popolo che lo aveva ispirato, è adesso un ricco e frequentato archivio della memoria e dell’attualità della questione meridionale, costantemente riaffermata in studi e incontri. Per Giuseppe Acocella le verità di Levi spazzano via “stupidi travisamenti della storia“ sul Sud in epoca borbonica e sul brigantaggio; per Marcella Marmo, quell’ intellettuale torinese, medico e artista, trova ad Aliano un Sud che non s’aspettava e che lo cambia profondamente provocandogli quel “terremoto esistenziale” che lo spingerà a scrivere il “Cristo” durante la tragica occupazione nazista di Firenze come un “racconto della Resistenza”. Per Biagio De Giovanni c’è in Levi un profondo afflato religioso nella sua descrizione del reale, e una chiara relazione con le motivazioni dell’indagine etnologica di Ernesto de Martino; sulla religiosità meridionale all’epoca immobile nella speranza che solo un miracolo può operare il cambiamento, s’è soffermato il vescovo di Aversa Nicola Spinillo, per il quale Levi “compie una preziosa analisi pastorale che indica non solo i limiti ma le vie da percorrere per superare il fatalismo”. Nelle parole di Francesco De Notariis l’invito ai giovani a documentarsi sulle tristi similitudini con l’oggi; Rosaria Gaeta (Fondazione Carlo Levi di Eboli), l’artista Nicola Filazzola, il giornalista Antonio Manzo, hanno sottolineato con efficacia l’attualità di Carlo Levi ai relazione alle odierne vicende di disgregazione e dismissione civile.

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CONVEGNO LUNEDI’ 28.11. 2016 H. 9,30 HOTEL ROYAL VIA PARTENOPE NAPOLI ATTUALITA’ DI CARLO LEVI LA”CIVILTA’ CONTADINA” CHE NON PIACQUE AL PCI
Un convegno non celebrativo su Carlo Levi, ma con l’obiettivo di approfondire e comprendere gli eventi politici seguiti all’opera del grande scrittore, pittore, politico: nel suo famosissimo “Cristo si è fermato ad Eboli” pubblicato poco dopo la fine della guerra, egli portò alla luce la tragica condizione del Sud e affermò quel concetto di “civiltà contadina” che suscitò feroci critiche da parte di alti dirigenti del Partito Comunista. Ma nonostante la lunga e violenta polemica, Levi venne poi eletto dal Pci in Senato.
L’Associazione degli ex consiglieri regionali ed ex parlamentari (AREC) riunisce studiosi e politici sul tema “L’attualità di Carlo Levi eil Mezzogiorno” nella ricorrenza di tre anniversari del 2015 passati sotto silenzio: gli 80 anni dalla condanna da parte del regime fascista al confino nello sperduto e misero paesino di Aliano in Basilicata, i 70 anni dal “Cristo si è fermato ad Eboli” e dal suo immediato successo internazionale, e i 40 anni dalla morte dello scrittore. I motivi per cui il Pci fu prima così duro con Levi per poi accoglierlo nelle sue file, e la attualità di quel meridionalismo letterario e politico vengono discussi nell’incontro (lunedì 28 ore 9,30) presieduto da Vincenzo Cappello presidente Arec Campania, moderato dal direttore di Rai Vaticano Massimo Milone; sono previsti i saluti dell’assessore comunale Nino Daniele, della presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio, dei sindaci di Eboli Massimo Cariello, e di Aliano Luigi De Lorenzo. Dopo l’introduzione di Raffaele Reina (Arec) seguiranno le relazioni di Giuseppe Acocella, docente di Teoria generale del Diritto nell’Università Federico II, Biagio De Giovanni filosofo già deputato europeo, Angelo Spinillo vescovo di Aversa, Marcella Marmo docente di Storia nella Federico II. Interventi programmati: Francesco de Notaris del coordinamento ex parlamentari, Carmelo Conte già ministro Aree Urbane, Rocco Brancati per il Centro Studi Levi di Eboli, Nicola Filazzola scrittore artista, Michele Pinto già ministro Agricoltura, Antonio Manzo inviato speciale de Il Mattino, Ottavio Ragone direttore di Repubblica Napoli. Conclude Nando Morra dell’Arec Campania.
Segreteria organizzativa Funzionario responsabile Dr.Carmine Ranucci 3279033000
ranucci.ca@consiglio.regione.campania.it
Funzionario Raffaele Ingino 081 7783807 arec@consigliio.regione.campania.it

Categorie: Attualità

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