“Noi siamo i veri difensori dell’ambiente, non siamo sterminatori di volatili e ve lo dimostriamo se ci date un Osservatorio floro-faunistico regionale, per tutelare noi, la flora e fauna”. Questo il succo della protesta dei vertici rappresentanti dei 35mila cacciatori campani che proprio non hanno digerito il restringimento delle aree a loro disposizione. Per la verità la proposta viene da lontano, se ne era parlato anche l’estate scorsa, infatti. La dichiarazione di Felice Buglione, vicepresidente nazionale della Federcaccia, è chiara in proposito: “In Campania siamo in difficoltà, abbiamo chiesto l’istituzione dell’Osseervatorio faunistico regionale per monitorare il territorio, ma la cosa non avviene col risultato che si va a caccia alla cieca. Non sappiamo quanta fauna transita sul nostro territorio, quanta se ne riproduce, quanta ne è disponibile, quanta ne viene prelevata. E’ chiaro che in questa situazione occorrono regole e l’Osservatorio è la prima cosa da fare”. Orazio Salvato, presidente provinciale delle Federcaccia campana dice la sua:”Vogliamo che ci venga restituita parte del territorio che ci è stata sottratta, che si ampli il periodo di caccia, che venga prevista per i cacciatori migratori una mobilità ordinata in ambito regionale ed extraregionale”. Il guaio è che probabilmente nessuno li prende sul serio e questo, a dirla tutta, è abbastanza incomprensibile, se solo si pensa a cosa gira intorno alla caccia. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)
Attività Arga
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