24 luglio 2003 – 6. Gli aforismi sugli avvelenamenti da funghi (1)
di Umberto Violante
E’ falsa la credenza che i funghi mangerecci diventino velenosi per essere stati contaminati da animali velenosi (es.morsicati da una vipera) o per essere cresciuti a contatto con piante velenose, o per influenza del terreno o del clima nel quale si sviluppano. I funghi, invece, sono buoni o venefici fin dalla loro origine, secondo la specie micologica a cui appartengono e indipendentemente da cause esterne. Se qualche volta, dei funghi di specie accertate buone, si manifestano nocivi, ciò è dovuto ad alterazioni accidentali: funghi molto maturi, fradici, avariati, allo stesso modo così come avviene per altri alimenti.
E’ erroneo o inesatto il concetto che i funghi velenosi siano quelli che palesano aspetto ripugnante, colori speciali (es.violetto, rosso o verde), odore fetido, sapore acre o amaro, cambio rapido del colore della carne, emissione di un succo lattiginoso. Sebbene è vero che alcuni di questi caratteri siano propri di vari funghi nocivi, esistono diversi funghi velenosi e mortali che mancano di tutti i caratteri esposti.
E’ falso che i funghi erosi o tarlati siano di buona qualità, pensando o asserendo che gli animali eviterebbero instintivamente di addentare o rodere quelli velenosi. E’ invece dimostrato che gli insetti, le lumache ed altri animali possono cibarsi impunemente di funghi velenosi e mortali per l’uomo.
E’ falso che i funghi rivelino la loro tossicità quando vengono cucinati, coagulando il latte, annerendo il cucchiaio d’argento, ingiallendo le foglie di prezzemolo, ecc. E’ dimostrato che nella cottura di specie velenose possono mancare completamente tutte queste alterazioni.
Allo scopo di prevenire l’avvelenamento da funghi, non è sicuro testare i funghi sospetti su animali domestici (cane, gatto, coniglio, pollo, ecc.) perchè gli animali, rispetto all’uomo, possono risentire in modo differente dell’effetto del veleno fungino.


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