52. Vino: clima. Quanti travasi?
Nei travasi il clima ha un certo ruolo: sono preferibili le giornate fresche e serene, con alta pressione per ridurre al minimo le perdite di sostanze volatili. Ma si questa valutazione non è il caso di tener conto per il primo travaso, in quanto protrarre la permanenza del vino sulle fecce è senz’altro più dannoso che travasare in una giornata inadatta. Il vino così recupererà certamente le sue caratteristiche aromatiche ma non prenderà difetti dal contatto con le fecce.
Quanti travasi? Per ottenere un vino bianco limpido e brillante, è necessario travasarlo più volte, almeno sei. Dopo il primo travaso che approssimativamente avviene al termine della fermentazione verso fine ottobre, si può lasciar decantare il vino per 15 giorni e travasarlo. Il terzo travaso avverrà a Natale, seguito dagli altri a gennaio, febbraio, marzo. A questo punto il vino potrà lasciare ancora dei depositi: questo dipende sia dalle caratteristiche proprie delle uve, sia da come si è svolta la fermentazione, o dal fatto che non sia stata operata la defecazione. Prima di imbottigliare allora si potrà provvedere alla chiarificazione o alla I consigli del contadino: il travaso tra damigiane avviene per caduta, prelevando il vino dall’alto in modo che i depositi restino sul fondo del recipiente d’origine. Il residuo di vino contenente i fondi viene rovesciato in un secchio poi, se non è troppo denso, messo a decantare in una damigianetta. Per ridurre il rischio che sulla superficie del vino si sviluppi la fioretta viene immesso nella damigiana un disco galleggiante di paraffina impregnato di isosolfocianato di allile(essenza di senape).filtrazione.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *